Qual'è la differenza tra l'intelligente e il furbo? L'intelligente sa che il furbo vive di "ignoranza conviviale" ed ingenuità, il furbo invece non sa che l'intelligente sa...
11 febbraio 2010
La sconfitta della vittoria...
Achitofèl non fé più d'Absalone e di Davìd coi malvagi punzelli. Perch'io parti' così giunte persone, partito porto il mio cerebro, lasso! Dal suo principio ch'è in questo troncone. Così s'osserva in me lo contrapasso». La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie sì inebriate, che de lo stare a piangere eran vaghe. Un mi disse: «Che pur guate? perché la vista tua pur si soffolge là giù tra l'ombre triste smozzicate? Tu non hai fatto sì a l'altre bolge; pensa, se tu annoverar le credi, che miglia ventidue la valle volge. E già la luna è sotto i nostri piedi: lo tempo è poco omai che n'è concesso, e altro è da veder che tu non vedi». «Se tu avessi», rispuos'io appresso, «atteso a la cagion perch'io guardava, forse m'avresti ancor lo star dimesso». Parte sen giva, e io retro li andava, lo duca, già faccendo la risposta, e soggiugnendo:«Dentro a quella cava dov'io tenea or li occhi sì a posta, credo ch'un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa». D.C. - Inferno, Canto XXVIII, Versi 137 – 142 e Canto XXIX versi 1 e 21
06 febbraio 2010
Miserere...
Or drizza il viso a quel ch'or si ragiona: questa natura al suo fattore unita, qual fu creata, fu sincera e buona; ma per sé stessa pur fu ella sbandita di paradiso, però che si torse da via di verità e da sua vita. La pena dunque che la croce porse s'a la natura assunta si misura, nulla già mai sì giustamente morse; e così nulla fu di tanta ingiura, guardando a la persona che sofferse, in che era contratta tal natura. Solo il peccato è quel che la disfranca e falla dissìmile al sommo bene, per che del lume suo poco s'imbianca; e in sua dignità mai non rivene, se non riempie, dove colpa vòta, contra mal dilettar con giuste pene. Vostra natura, quando peccò tota nel seme suo, da queste dignitadi, come di paradiso, fu remota; né ricovrar potiensi, se tu badi ben sottilmente, per alcuna via, sanza passar per un di questi guadi: o che Dio solo per sua cortesia dimesso avesse, o che l'uom per sé isso avesse sodisfatto a sua follia. Ficca mo l'occhio per entro l'abisso de l'etterno consiglio, quanto puoi al mio parlar distrettamente fisso. Non potea l'uomo ne' termini suoi mai sodisfar, per non potere ir giuso con umiltate obediendo poi, quanto disobediendo intese ir suso; e questa è la cagion per che l'uom fue da poter sodisfar per sé dischiuso. D.C. - Paradiso, Canto VII, Versi 34 – 45 e 79 - 102
02 febbraio 2010
Immagini per ciechi e parole pe sordi...

11 dicembre 2009
Seguir la dritta via "Per aspera ad veritatem"...

«Maestro mio», diss'io, «che via faremo?». Ed elli a me:«Nessun tuo passo caggia; pur su al monte dietro a me acquista, fin che n'appaia alcuna scorta saggia». Lo sommo er'alto che vincea la vista, e la costa superba più assai che da mezzo quadrante a centro lista. Io era lasso, quando cominciai: «O dolce padre, volgiti, e rimira com'io rimango sol, se non restai». «Figliuol mio», disse, «infin quivi ti tira», additandomi un balzo poco in sùe che da quel lato il poggio tutto gira. Sì mi spronaron le parole sue, ch'i' mi sforzai carpando appresso lui,
tanto che 'l cinghio sotto i piè mi fue. Ond'elli a me:«Se Castore e Poluce fossero in compagnia di quello specchio che sù e giù del suo lume conduce,
tu vedresti il Zodiaco rubecchio ancora a l'Orse più stretto rotare, se non uscisse fuor del cammin vecchio. Come ciò sia, se 'l vuoi poter pensare, dentro raccolto, imagina Siòn con questo monte in su la terra stare sì, ch'amendue hanno un solo orizzòn e diversi emisperi; onde la strada che mal non seppe carreggiar Fetòn, vedrai come a costui convien che vada da l'un, quando a colui da l'altro fianco, se lo 'ntelletto tuo ben chiaro bada». «Certo, maestro mio,», diss'io.- Divina Commedia - Purgatorio, Canto IV, Versi 36 – 51 e 61 - 76
27 novembre 2009
Esercizio per accrescere l'autostima

Leggi lentamente... in silenzio! Leggi e vedrai... e saprai ciò che tutti pensano di te... Ci sono almeno 5 persone in questo mondo che ti amano al punto di morire per te. Ci sono almeno 15 persone che ti amano in un certo modo. La sola ragione per la quale una persona ti odia, è perché vuole essere come te.. Un tuo sorriso fa gioire qualcuno che non ti ama. Tutte le notti, qualcuno pensa a te prima di dormire. Rappresenti il mondo per qualcuno. Se non fosse per te, qualcuno non potrebbe vivere. Sei Speciale ed Unico e la persona di cui ignori l'esistenza ti ama. Quando commetti la più grande sciocchezza, qualcosa di bene proviene da questa. Quando pensi che il mondo ti volta le spalle, osserva bene: sei soprattutto tu che volti le spalle al mondo!!! Quando pensi che tu non hai una possibilità quando non possiedi ciò che vuoi, probabilmente tu non lo avrai. Se credi in te, probabilmente, presto o tardi, tu lo avrai. Ricordati sempre dei complimenti che ricevi. Dimentica le osservazioni cattive. Dì sempre alla gente ciò che consideri a proposito di loro, ti sentirai meglio quando lo sapranno. Nessuno merita le tue lacrime e i tuoi pianti, e colui che li merita veramente non ti farà mai piangere. Se hai un migliore amico, prendi tempo per dirgli ciò che rappresenta per te. Invia questa lettera a tutte le persone che apprezzi, compresa chi te l'ha inviata. Se lo farai, illuminerai il giorno di qualcuno e forse cambierai la sua prospettiva di vita al meglio. Si dice che si prende un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per amarla, ma si ha in seguito bisogno di tutta una vita per dimenticarla. (…da internet)
Guida negli oceani delle convinzioni...

O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, ché forse, perdendo me, rimarreste smarriti. L'acqua ch'io prendo già mai non si corse; Minerva spira, e conducemi Appollo, e nove Muse mi dimostran l'Orse. Voialtri pochi che drizzaste il collo per tempo al pan de li angeli, del quale vivesi qui ma non sen vien satollo, metter potete ben per l'alto sale vostro navigio, servando mio solco dinanzi a l'acqua che ritorna equale.
Que' gloriosi che passaro al Colco non s'ammiraron come voi farete, quando Iasón vider fatto bifolco. La concreata e perpetua sete del deiforme regno cen portava veloci quasi come 'l ciel vedete. D. C. - Paradiso, Canto II, Versi 1 - 21
26 novembre 2009
Fronzoli di "grande" importanza...

Certo un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Né noi lo percepiamo più qual esso è, ma così, quasi animato dalle immagini che suscita in noi o che le nostre abitudini vi associano. Nell'oggetto, insomma, noi amiamo quel che vi mettiamo di noi, l'accordo, l'armonia che stabiliamo tra esso e noi, l'anima che esso acquista per noi soltanto e che è formata dai nostri ricordi. (Pirandello)
Scontro finale

Il coraggio di affrontare la "prova"...

17 novembre 2009
Un "tiro" da tre punti.
07 novembre 2009
06 novembre 2009
Il "segreto" dell'accesso fantastico

La "maturità" dell'amore
05 novembre 2009
Risposta dal terzo mondo

04 novembre 2009
31 ottobre 2009
Manie persecutorie
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30 ottobre 2009
Esternazione del riflesso della "realtà" percepita, figlia di immagini mentali dovute alla troppa informazione

27 ottobre 2009
"Leggi" per iniziare ad essere un fautore di..vino

26 ottobre 2009
Crop Circles
"Modello" sociale

24 ottobre 2009
L'ipocrisia getta la maschera
23 ottobre 2009
Guardanti, non vedenti...

21 ottobre 2009
L'essere vivente custode dell'amicizia e della fedeltà

Ai confini della realtà

Gli ostacoli della vita

20 ottobre 2009
Un piccolo testo sulla fede

Il potere della Giustizia

19 ottobre 2009
La vista della mente sognante
18 ottobre 2009
Presunzione d'innocenza

17 ottobre 2009
16 ottobre 2009
Aggrapparsi alle proprie certezze

Il distacco del legame

Le lingue della "società" onora..bile

15 ottobre 2009
La realtà nascosta dai "sogni"

Malattia della psiche

14 ottobre 2009
Viste diverse...

13 ottobre 2009
La natura della vanità

10 ottobre 2009
La luce che illumina la mente

Ciò che sta in alto è uguale a ciò che sta in basso

"La conoscenza universale può essere rivelata solo ai nostri fratelli che hanno affrontato le nostre stesse prove. La verità va dosata a misura dell’intelletto, dissimulata ai deboli, che renderebbe pazzi, nascosta ai malvagi, che solo potrebbero afferrarne qualche frammento di cui farebbero arma letale. Racchiudila nel tuo cuore, e che essa parli attraverso le tue opere. La scienza sarà la tua forza; la fede la tua spada; e il silenzio la tua corazza impenetrabile." (Ermete Trimegisto)
L'invidia, l'odio e la rovina...

09 ottobre 2009
La verità che si scopre...

La freddezza dell'umile pazienza

07 ottobre 2009
L'orgoglio osserva se stesso

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..come ho già detto in passato, se un pazzo non saluta é "normale", a non essere "normali" invece, sono quei "savi...
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..andar per la diritta via senza pagar alcun "pedaggio".. (per il momento..)
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.. Da piccule pensave che tu eri la mia mammina, una volta capite che nen eri la mamma mie', pensave che tu eri babbo o comunque che me ...
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lo primo e ineffabile Valore quanto per mente e per loco si gira con tant'ordine fé, ch'esser non puote sanza gustar di lui chi ciò...