06 agosto 2012

La II Corona..


Il castello dei “numeri celesti”.


Il capolavoro di Federico II é situato su un’altura nei pressi di Andria (BA), visibilissimo con le sue otto torrette in pietra bianca. Esternamente il monumento è in perfetta conservazione grazie anche alle recenti ristrutturazioni. L’interno è vuoto, non ha alcun suppellettile ed è privo di qualsiasi arredo. Ancora non si è capito il motivo della sua forma ottagonale. Considerando però la mistica medievale, di cui lo Stupor Mundi era un grande protagonista, potrebbe essere riferito all’ottagono visto come via di mezzo tra il cerchio (simboleggia Dio perché perfetto) ed il quadrato (che rappresenta l’uomo); queste naturalmente sono solo delle ipotesi. Non vi è dubbio che il fascino, sia legato soprattutto a questa simbolica forma geometrica. Tutto l’edificio infatti, è strutturato sulla presenza del numero 8. Ottagonale è la pianta del palazzo, otto le torri ottagonali ad ogni vertice, tutte con due piani e otto sale, un cortile sempre ottagonale, al centro del quale vi era probabilmente una vasca anch’essa ottagonale. La sua forma così sfaccettata, fa escludere la possibilità di un tempio con finalità pratiche, civili o militari, e si propende pertanto per un vero scrigno esoterico. La stessa posizione del castello non e’ casuale, difatti solo a questa latitudine, durante gli equinozi, il sole percorre esattamente un angolo di 45° uguale ad uno spicchio di ottagono. I turisti, oltre ad essere attirati dalla bellezza in quanto opera d’arte, sono richiamati si dalla sua forma ma sopratutto dalla sua vera funzione. Un tempo, si erigevano castelli per proteggere “qualcosa” mentre la Costruzione di una fortezza in un luogo dove da proteggere non vi era nulla (provate ad immaginare la sconfinata pianura pugliese), appare, devo dire, alquanto insolita. Molte sono le leggende che si accompagnano alla costruzione del castello. Ci sono delle analogie con mitiche costruzioni (Glastonbury, Notre Dame de Paris ecc..) e dei riferimenti astrologici, che non lasciano spazio alla coincidenza. Molti studiosi esoterici lo collegano anche all’Antico Testamento (Cantico dei Cantici di Salomone). Per altri, il segreto del "maniero" e’ racchiuso nel suo stesso cortile. Dalla sua misurazione infatti, ecco che ritroviamo una antica misura egiziana, 111 cubiti di Ezechiele. Il "palindromo" e’ uno dei numeri più sacri in Egitto. Basti pensare che esistono ben 23 papiri su di esso. Indica l’armonia dell’universo, unione tra bene e male, non come principi contrapposti , ma come "apeiron" primordiale ovvero parti dello stesso essere. Se poi, senza approfondire oltre, si pensa che, per altri ancora, la costruzione è basata su un numero chiave 1,618, il mistero si infittisce ancora di più. Esso infatti rappresenta il cosiddetto “numero d’oro”, noto come numero “aureo”. Gli antichi greci lo chiamavano “proporzione divina” proprio perché utilizzata nel creato (nell’uomo, nelle piante negli animali ecc..). Quindi, mettendo in pratica questo rapporto, ad esempio, stando a ciò che dicono alcuni “esperti” esoterici, dividendo la nostra altezza con la distanza da terra del nostro ombelico, se otteniamo il risultato di 1,618, abbiamo attestato anche noi la “veridicità” della cosiddetta “proporzione divina”. 

Nessun commento:

Posta un commento

I post anonimi difficilmente saranno pubblicati

Lettura inversa..

  ..Il linguaggio globale, nuova causa della paura liquida..