09 gennaio 2011

Non Ancora Sfruttabili Appieno

Ingegneria spaziale post Roswell: conoscenze proibitive se non insegnate da veri "maestri" dello spazio. Difficile credere il contrario... Si può dunque presupporre che alcuni alieni siano prigionieri dei terrestri. Se così fosse, potrebbe essere per motivi bellici o per delle false promesse fatte loro dagli uomini, per un ipotetico aiuto alla ricostruzione di velivoli spaziali idonei al ritorno nella loro "galassia"? Il tutto naturalmente per scoprire nuove tecnologie. Si spiegherebbe così, il trattato di non belligeranza e il patto di "invisibilità" fatto in un incontro ravvicinato del terzo tipo. Il materiale? Arriverebbe direttamente dallo spazio...(da pensieri non comuni)

05 gennaio 2011

A breve, tracce di vita aliena nella trasmissione "Mistero" su Italia1.

 "Diffusione di notizie false o esagerate tendenti a turbare l'ordine pubblico". È stata questa la “strana” accusa fatta a Filiberto Caponi dopo che si è divulgata la notizia del suo incontro ravvicinato del terzo tipo nel maggio del 1993. All’epoca dei fatti, Filiberto, aveva solo 23 anni. La sua colpa? Aver fotografato da vicino una strana creatura che non aveva nulla di umano o per lo meno niente di simile. Per sua fortuna, ha sempre avuto un carattere di ferro e non si è mai lasciato intimidire o influenzare dalle “pressioni” e dalle poco velate minacce avute dall’ambiente circostante. Lui, infatti, ha sempre ribadito la sua verità con forza e semplicità senza alcun tentennamento o ripensamento. Dopo un anno e precisamente a maggio del 1994, la buona notizia: il G.I.P. del Tribunale di Ascoli Piceno, lo assolve con formula piena da quelle imputazioni infamanti. Alcune trasmissioni televisive si sono occupate di Lui e della sua storia, tra le quali il “Maurizio Costanzo Show”, “I fatti vostri” condotto dal perspicace Magalli, “Mezzogiorno in famiglia” con Tiberio Timperi e, per ultima, “Alle falde del Kilimangiaro” con Licia Colò nella puntata del 24 ottobre del 2010. Molte, anche le interviste rilasciate a vari giornali e riviste specializzate nel settore. Tanti hanno “chiuso” il suo caso velocemente dichiarandolo un falso. È davvero così? Dopo tanti anni il caso Filiberto Caponi è ancora alla ribalta. Perché? Esistono davvero gli extraterrestri? La sua storia è così fantastica che, per renderla reale, mi è sembrato corretto fare due chiacchiere con lui. In occasione del gran concerto lirico “Giulio Polidori”, svoltosi nel piccolo centro di Paggese alle porte di Acquasanta Terme (AP) in ricordo del quinquennale della scomparsa di S.S. Giovanni Paolo II, con ospite d’onore la giornalista della Santa Sede Pina Traini, lo incontro per la prima volta. Persona semplice, di buona cultura e molto disponibile. Insieme con lui, il suo manager. Fin da subito abbiamo condiviso alcuni pensieri inerenti la sua vicenda e insieme, abbiamo deciso di mettere su quest’articolo esclusivamente per invitare il lettore a porsi delle domande sull’accaduto. Andiamo per ordine. Da tanti anni si parla di U.F.O. e di extraterrestri ma, ancora oggi, la società ha dei dubbi. Sarà forse “colpa” della troppa disinformazione? Quasi tutti gli stati del mondo, infatti, hanno sempre negato la loro esistenza. Senza ombra di dubbio, per porre il “Secret of State - Unidentified Flying Object”, ci saranno state sicuramente delle “buone ragioni”. Una su tutte, lo studio delle apparecchiature aliene e perché no degli alieni stessi, per essere all’avanguardia militarmente rispetto alle altre potenze mondiali. In tanti anni però, ci sono stati moltissimi avvistamenti in ogni parte del globo e altrettante testimonianze fatte da persone attendibili, come ad esempio quelle dei tanti militari appartenenti alle Forze Armate di diverse nazioni. Queste ultime, hanno sicuramente influito a far vacillare il “muro omertoso” dei governi che per “prendere tempo” hanno deciso di aprire gli archivi segreti. Dopo la Francia e l’Equador, è toccato agli inglesi. Al tal proposito, il Dott. Enrico Baccarini, dirigente del Centro Ufologico Nazionale, ha affermato: “decenni d’indagini e studi da parte di vari governi hanno prodotto più domande che risposte, tutto ciò, unito alle incessanti richieste di comuni cittadini e di varie associazioni, hanno indotto le autorità a sbloccare parte dei propri archivi”. Inoltre, conclude Baccarini, “non è solo e tanto per le componenti immaginifiche del fenomeno, quanto perché è sempre più ampia la consapevolezza che la vita non è patrimonio esclusivo della Terra”. Ad avvalorare questa tesi, c’è anche l'astronomo e teologo José Gabriel Funes, attuale Direttore della Specola Vaticana, il quale ha ammesso tale possibilità: “Si può credere in Dio e negli extraterrestri”. Intanto cresce nel mondo la voglia di Ufo, la voglia di alieni, la voglia di sapere. In questo scenario sociale più maturo e meno votato alla censura, ho ritenuto opportuno riproporre la sua storia già nota in tutto il mondo. Per non ripetermi e, per gli eventuali approfondimenti individuali, consiglio ad ogni lettore di visitare il suo sito internet www.filibertocaponi.it o di fare un “giro” sul web. Il mio intento, è quello di far conoscere Filiberto come persona comune e non come “avvistatore” di alieni. Per questo motivo, ho cercato di formulare delle domande cui lui ha risposto con molta partecipazione.


D: Filiberto, che ricordi hai di quei periodi al di la di ogni illazione e/o giudizio?

R: I vari giudizi della gente (del tutto legittimi) non hanno minimamente sporcato la nitidezza del ricordo di quei periodi. Ogni volta che ripercorro mentalmente quei momenti, provo tenerezza per l’ingenuità di allora e nostalgia per le persone a me care (che mi hanno sempre appoggiato e difeso) che nel corso degli anni sono venute a mancare intorno a me. Allo stesso tempo ogni volta che racconto quell’incredibile episodio un brivido si manifesta sulla mia pelle testimoniando la stessa emozione e la stessa adrenalina di allora.

D: Come già anticipato, nei tuoi confronti sono stati presi “d’Ufficio” dei provvedimenti spiacevoli e infamanti; con il tempo, per fortuna, tutto si è risolto nel migliore dei modi: pensi che le persone che a suo tempo hanno avuto dei comportamenti “persecutori” verso di te siano state “manipolate” da qualcuno?

R: Credo che le persone che, all’epoca si sono relazionate con questa mia vicenda abbiamo fatto, volenti o nolenti, il loro lavoro anche se, non escludo che alcuni di essi siano stati particolarmente condizionati nell’assumere atteggiamenti persecutori nei miei confronti. Sembra, infatti, che in casi del genere questo comportamento sia da protocollo.

D: Dopo aver visto e immortalato un ipotetico “marziano”, ti sei trovato in qualche modo coinvolto in una situazione non “normale”, vuoi per la tua età (23 anni), vuoi per il periodo storico: ti è mai capitato di condividere le sensazioni della “tua creatura”?

R: Dopo lo shock e il successivo entusiasmo dei primi giorni, senza che me ne rendessi troppo conto stavo entrando in un meccanismo degno di “X-Files”. Difatti, si susseguirono incontri con membri di vari centri ufologici, militari e persone delle quali ancora oggi non conosco la vera identità (tra cui i cosiddetti “Man in Black”, resi noti solo anni dopo dall’omonimo film). Una volta aver capito che cosa mi stava succedendo mi sono sentito alieno nel mio stesso mondo, e posso capire cosa deve aver provato quella creatura lontana dal suo.

D: oltre ai gemiti, hai avuto altre percezioni inerenti al modo di esprimersi dell’essere vivente? O meglio, hai avuto “sentori” extrasensoriali che riconducessero alla telepatia?

R: Non c’è giorno che non mi chieda se sono stato in grado o meno di capire che cosa volesse quell’essere da me. Più di una volta ho provato una sorta di sensazione di colpa per non essere riuscito ad ascoltare i suoi pensieri. Forse la paura e l’emozione di quei momenti non mi hanno permesso di comunicare con l’essere in un modo diverso da quello convenzionale, ma sono sicuro che, anche se io non sono riuscito a leggere i suoi pensieri, lui invece sia riuscito a leggere i miei. Quello che so di certo è che era in difficoltà e forse l’unico modo concessomi per aiutarlo è questa mia battaglia per testimoniare la sua esistenza che conduco da più di diciassette anni. Di sicuro quell’essere è riuscito invece a stabilire una sorta di comunicazione con mia nonna nell’ultimo incontro, perché lei anziché spaventarsi ricambiò il suo sguardo con un sorriso.

D: So che in quella famosa circostanza vedesti del sangue e che nascondesti addirittura una garza insanguinata che poi non ritrovasti più: cosa pensi sia accaduto all’E.B.E. (Entità Biologica Extraterrestre) e dove credi sia finita quella garza?

R: In merito alla presenza della garza avvolta sulle gambe della creatura (forse l’unico elemento riconducibile al mondo umano) ho formulato un paio d’ipotesi: la prima è che l’essere sia stato soccorso da qualcun altro, magari in seguito ad un incidente, prima di imbattersi in me; la seconda è che la creatura, frutto di un esperimento scientifico, fosse scappata da un laboratorio di ricerca. Anche per la scomparsa della garza ho due ipotesi: la prima è che sia stata semplicemente portata via da qualche animale attirato dall’odore di quello che sembrava essere sangue; la seconda è che la creatura non abbia voluto fornire prova della sua esistenza e quindi nottetempo abbia provveduto a recuperarla (dando così credito alla teoria che si trattasse di una creatura pensante).

D: In casi del genere si tende sempre a essere scettici, credi che lo scetticismo della società sia fondato o in qualche modo “pilotato”?

R: E’ vero, si tende sempre a essere scettici ma negli ultimi anni quest’argomento non è più considerato tabù nemmeno in Italia, grazie all’apertura delle istituzioni tra le quali perfino il Vaticano. Molti non vogliono credere perché hanno paura del diverso, del resto è umano aver paura o diffidare di tutto ciò che non si conosce. Dunque, se da una parte è comprensibile, dall’altra c’è l’interesse di alcuni a screditare e diffondere il dubbio affinché la gente non apra gli occhi su questa realtà.

D: Chi era Filiberto Caponi all’epoca dei fatti e chi è oggi Filiberto Caponi?

R: All’epoca dei fatti ero un ragazzo piuttosto schivo e introspettivo e non sempre mi riconoscevo nel tessuto sociale in cui vivevo (un paese di montagna di poche anime) pur apprezzandone il sano stile di vita. Oggi sono una persona profondamente cambiata sia a livello spirituale sia nei rapporti interpersonali. Possiamo dire che ora vedo le cose per come sono e non per come sembrano, oltre che a essere diventato una persona estremamente socievole, con chiunque incontro sul mio percorso.

D: Se tornassi indietro, ti comporteresti allo stesso modo oppure la storia di oggi sarebbe differente?

R: E’ chiaro che con l’esperienza maturata probabilmente se dovesse ricapitarmi oggi, mi comporterei in maniera decisamente diversa, ma è proprio per questo che le cose dovevano andare come sono andate.

D: Com’è noto, da qualche tempo l’uomo ha inviato degli “esploratori” su marte: pensi che un giorno gli uomini diventeranno extraterrestri o credi che gli alieni s’apprestino a diventare terrestri?

R: Bella domanda! Ti rispondo con un’altra domanda: e se fossero già realtà entrambe le cose?

Ci sarebbero molte altre domande che vorrei fare a Filiberto, ma gli chiedo solo di esporre le sue considerazioni sulla vicenda che gli ha cambiato la vita.

A fronte di quanto detto, tengo a precisare che non è stata mia intenzione creare alcuna turbativa, in fondo, le immagini di morte e violenza che spesso si vedono la sera a cena durante il telegiornale (e qui non viene mai denunciato nessuno!) sono molto più scioccanti di un piccolo e sconosciuto essere che non ha fatto male a nessuno e che al massimo può aver suscitato qualche dubbio e molta curiosità. Per fortuna un giudice di buon senso ha capito l’infondatezza delle accuse nei miei confronti. Spero che questa mia storia possa contribuire a dare qualche risposta in più a chi ha il coraggio di porsi queste domande. Forse un cambiamento radicale sul nostro magnifico pianeta sarà possibile solo quando prenderemo tutti coscienza che non siamo soli alla deriva dell’Universo.

Dopo questo suo ultimo pensiero, ringrazio Filiberto e il suo amico e manager Gil Ferrara per la cortesia e la disponibilità dimostratemi e chiudo ponendomi questa domanda: sono più attendibili le testimonianze delle persone comuni che non hanno “grilli per la testa” e lavorano onestamente o coloro che tentano di “smontare” pezzo per pezzo le loro verità? Massimo Maravalli intervista a Filiberto Caponi sulla rivista elettronica Tracce D'Eternità nr. 11.

09 dicembre 2010

Il principe...

«si habbi nelle cose a vedere il fine e non il mezzo»

Ghiribizzi scripti in Raugia (Machiavelli)

05 dicembre 2010

"Credenze"... armadi e suppellettili per il nostro castello.

E quella cu' il Savio bagna il fianco, così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte tra tirannia si vive e stato franco. Ora chi se', ti priego che ne conte; non esser duro più ch'altri sia stato, se 'l nome tuo nel mondo tegna fronte». Poscia che 'l foco alquanto ebbe rugghiato al modo suo, l'aguta punta mosse di qua, di là, e poi diè cotal fiato: «S'i' credesse che mia risposta fosse a persona che mai tornasse al mondo, questa fiamma staria sanza più scosse; ma però che già mai di questo fondo non tornò vivo alcun, s'i' odo il vero, sanza tema d'infamia ti rispondo. Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero, credendomi, sì cinto, fare ammenda; e certo il creder mio venìa intero, se non fosse il gran prete, a cui mal prenda!, che mi rimise ne le prime colpe; e come e  quare , voglio che m'intenda. Mentre ch'io forma fui d'ossa e di polpe che la madre mi diè, l'opere mie non furon leonine, ma di volpe. Li accorgimenti e le coperte vie io seppi tutte, e sì menai lor arte, ch'al fine de la terra il suono uscie. Quando mi vidi giunto in quella parte di mia etade ove ciascun dovrebbe calar le vele e raccoglier le sarte, ciò che pria mi piacea, allor m'increbbe, e pentuto e confesso mi rendei; ahi miser lasso! e giovato sarebbe. D. C. - Inferno, Canto XXVII, Versi 52 - 84

04 dicembre 2010

Parola in codice: "Comunisti".

Domanda: Cosa si intende per comunisti?

03 dicembre 2010

Fino ad ora solo EBE...tismo.

A proposito della NASA: Il batterio è stato rinvenuto nel lago Mono Lake (California). Si tratta del Gfaj-1, già noto agli scienziati come componente della famiglia Gammaproteobacteria. Questo batterio non basa i processi vitali sui sei elementi di base - carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, zolfo e fosforo ma su una variazione con l'arsenico al posto del fosforo.

IRTT

02 dicembre 2010

Linguaggio mentale e...

... fuga di notizie note

04 dicembre 2010, il precedente collegamento non funziona per motivi logici... Corriere.it/Wikileaks_scompare_dalla_rete

Davvero strano, tracce di vita aliena sulla terra...

La Nasa: ci sono alieni sulla Terra

"Un microbo vive in ambiente letale "Utilizza l'arsenico per vivere e dunque - dicono i ricercatori - ci sono altre forme di vita rispetto a quelle conosciute finora. "E questo potrà avere conseguenze sulla ricerca di forme di vita extraterrestre" Alieni sulla terra. La Nasa ha annunciato "una scoperta in astrobiologia" che potrebbe dimostrare l'esistenza di un'altra forma di vita, anche sulla Terra. La scoperta potrebbe provare la teoria che esistono creature-ombra in parallelo agli esseri umani e in ambienti finora ritenuti inabitabili, vale a dire che esiste una forma di "vita come non la conosciamo". L'annuncio ufficiale è atteso tra poche ore, e riguarderà - dice la Nasa - "una scoperta dell'astrobiologia che avrà conseguenze sulla ricerca di prove della vita extraterrestre". E la scoperta dovrebbe riguardare un microbo che riesce a vivere in un ambiente finora ritenuto letale per qualsiasi forma di vita. Il batterio è stato trovato in fondo al Mono Lake, nel Parco Nazionale di Yosemite, in California, una lago ricco di arsenico. La creatura usa l'arsenico per sopravvivere e questa capacità, secondo l'agenzia spaziale americana, aumenta la prospettiva che una forma di vita simile possa esistere su altri pianeti che non hanno la nostra atmosfera: "Se questi organismi utilizzano l'arsenico nel loro metabolismo, ciò dimostra che ci sono altre forme di vita rispetto a quelle che conosciamo. Sono alieni, ma alieni che condividono lo stesso nostro ambiente". (Fonte: la Repubblica)

27 novembre 2010

Pillole di insipienza

Domande:
E' più vero sapere ciò che si sta facendo oppure non capire cosa si fa?
E' più vero vincere molte sfide o perdere alcune battaglie?
E' più vero dire di essere veri o dire di essere anche un pò falsi?
E' più vero ciò che vediamo o ciò che non vediamo?
E' più vero vivere credendo di essere migliori oppure credere di essere il peggiore?
E' più vero chi mi è di fronte oppure chi mi evita?
E' più vero chi sorride sempre o chi piange spesso?
E' più vero chi ci dice cose belle o chi a volte ci offende?
Non lo so, sinceramente non so rispondere a queste domande e a tantissime altre che avrei potuto rivolgermi ma il solo fatto che me le ponga mi fa riflettere su cosa sia la verità e cosa invece la menzogna: figlie della stessa persona. (M.)

Il fato è inarrestabile...

Non pensare di esserne fuori...

18 novembre 2010

Chiacchiere contro il prossimo...

Vostra natura, quando peccò tota nel seme suo, da queste dignitadi, come di paradiso, fu remota; né ricovrar potiensi, se tu badi ben sottilmente, per alcuna via, sanza passar per un di questi guadi: o che Dio solo per sua cortesia dimesso avesse, o che l'uom per sé isso avesse sodisfatto a sua follia. Ficca mo l'occhio per entro l'abisso de l'etterno consiglio, quanto puoi al mio parlar distrettamente fisso. Non potea l'uomo ne' termini suoi mai sodisfar, per non potere ir giuso con umiltate obediendo poi, quanto disobediendo intese ir suso; e questa è la cagion per che l'uom fue da poter sodisfar per sé dischiuso. D.C. - Paradiso, Canto VII, Versi 85 - 102

09 novembre 2010

Vittime inconsapevoli…

Superbia; Avarizia; Lussuria; Invidia; Ira; Gola; Accidia; da questi vizi capitali nasce il sentimento dell’odio e della vendetta, dietro questi vizi si cela il nostro vero io, dentro il nostro io si può intravedere Satana. Da questo discorso teologico si possono capire e condividere le grandi regole di alcuni Santi tra i quali: San Giovanni della Croce, San Benedetto, San Francesco, Sant’Agostino ecc ... La lotta, dunque, è quella contro noi stessi, sicuramente un percorso in salita molto faticoso, anzi, è come scalare un’altissima vetta senza le opportune attrezzature. Alcuni però, ce l’hanno fatta…(M.)

02 novembre 2010

Maneggiare con cura...

"La rivoluzione rovescia le antiche istituzioni, le scalza quali assurde e perturbatrici, ne sostituisce loro delle altre di propria invenzione, e sostituendole afferma che queste ultime costituiscono un ordine eccellente. È questo il senso della frase consacrata fra i rivoluzionari di tutti i tempi, allorché chiamano la perturbazione che essi santificano un nuovo ordine di cose" (Donoso Cortés).

24 ottobre 2010

UBICUMQUE ET SEMPER

LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI MOTU PROPRIO DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI: ... si è verificata una preoccupante perdita del senso del sacro, giungendo persino a porre in questione quei fondamenti che apparivano indiscutibili, come la fede in un Dio creatore e provvidente, la rivelazione di Gesù Cristo unico salvatore, e la comune comprensione delle esperienze fondamentali dell'uomo quali il nascere, il morire, il vivere in una famiglia, il riferimento ad una legge morale naturale ...
La Chiesa ha il dovere di annunciare sempre e dovunque il Vangelo di Gesù Cristo. Egli, il primo e supremo evangelizzatore, nel giorno della sua ascensione al Padre comandò agli Apostoli: "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato" (Mt 28,19-20). Fedele a questo comando la Chiesa, popolo che Dio si è acquistato affinché proclami le sue ammirevoli opere (cfr 1Pt 2,9), dal giorno di Pentecoste in cui ha ricevuto in dono lo Spirito Santo (cfr At 2,14), non si è mai stancata di far conoscere al mondo intero la bellezza del Vangelo, annunciando Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, lo stesso "ieri, oggi e sempre" (Eb 13,8), che con la sua morte e risurrezione ha attuato la salvezza, portando a compimento la promessa antica. Pertanto, la missione evangelizzatrice, continuazione dell'opera voluta dal Signore Gesù, è per la Chiesa necessaria ed insostituibile, espressione della sua stessa natura. Tale missione ha assunto nella storia forme e modalità sempre nuove a seconda dei luoghi, delle situazioni e dei momenti storici. Nel nostro tempo, uno dei suoi tratti singolari è stato il misurarsi con il fenomeno del distacco dalla fede, che si è progressivamente manifestato presso società e culture che da secoli apparivano impregnate dal Vangelo. Le trasformazioni sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni hanno cause complesse, che affondano le loro radici lontano nel tempo e hanno profondamente modificato la percezione del nostro mondo. Si pensi ai giganteschi progressi della scienza e della tecnica, all'ampliarsi delle possibilità di vita e degli spazi di libertà individuale, ai profondi cambiamenti in campo economico, al processo di mescolamento di etnie e culture causato da massicci fenomeni migratori, alla crescente interdipendenza tra i popoli. Tutto ciò non è stato senza conseguenze anche per la dimensione religiosa della vita dell'uomo. E se da un lato l'umanità ha conosciuto innegabili benefici da tali trasformazioni e la Chiesa ha ricevuto ulteriori stimoli per rendere ragione della speranza che porta (cfr 1Pt 3,15), dall'altro si è verificata una preoccupante perdita del senso del sacro, giungendo persino a porre in questione quei fondamenti che apparivano indiscutibili, come la fede in un Dio creatore e provvidente, la rivelazione di Gesù Cristo unico salvatore, e la comune comprensione delle esperienze fondamentali dell'uomo quali il nascere, il morire, il vivere in una famiglia, il riferimento ad una legge morale naturale. Se tutto ciò è stato salutato da alcuni come una liberazione, ben presto ci si è resi conto del deserto interiore che nasce là dove l'uomo, volendosi unico artefice della propria natura e del proprio destino, si trova privo di ciò che costituisce il fondamento di tutte le cose. Già il Concilio Ecumenico Vaticano II assunse tra le tematiche centrali la questione della relazione tra la Chiesa e questo mondo contemporaneo. Sulla scia dell'insegnamento conciliare, i miei Predecessori hanno poi ulteriormente riflettuto sulla necessità di trovare adeguate forme per consentire ai nostri contemporanei di udire ancora la Parola viva ed eterna del Signore. Con lungimiranza il Servo di Dio Paolo VI osservava che l'impegno dell'evangelizzazione "si dimostra ugualmente sempre più necessario, a causa delle situazioni di scristianizzazione frequenti ai nostri giorni, per moltitudini di persone che hanno ricevuto il battesimo ma vivono completamente al di fuori della vita cristiana, per gente semplice che ha una certa fede ma ne conosce male i fondamenti, per intellettuali che sentono il bisogno di conoscere Gesù Cristo in una luce diversa dall'insegnamento ricevuto nella loro infanzia, e per molti altri" (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, n. 52). E, con il pensiero rivolto ai lontani dalla fede, aggiungeva che l'azione evangelizzatrice della Chiesa "deve cercare costantemente i mezzi e il linguaggio adeguati per proporre o riproporre loro la rivelazione di Dio e la fede in Gesù Cristo" (Ibid., n. 56). Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II fece di questo impegnativo compito uno dei cardini del suo vasto Magistero, sintetizzando nel concetto di "nuova evangelizzazione", che egli approfondì sistematicamente in numerosi interventi, il compito che attende la Chiesa oggi, in particolare nelle regioni di antica cristianizzazione. Un compito che, se riguarda direttamente il suo modo di relazionarsi verso l'esterno, presuppone però, prima di tutto, un costante rinnovamento al suo interno, un continuo passare, per così dire, da evangelizzata ad evangelizzatrice. Basti ricordare ciò che si affermava nell'Esortazione postsinodale Christifideles Laici: "Interi paesi e nazioni, dove la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti e capaci di dar origine a comunità di fede viva e operosa, sono ora messi a dura prova, e talvolta sono persino radicalmente trasformati, dal continuo diffondersi dell'indifferentismo, del secolarismo e dell'ateismo. Si tratta, in particolare, dei paesi e delle nazioni del cosiddetto Primo Mondo, nel quale il benessere economico e il consumismo, anche se frammisti a paurose situazioni di povertà e di miseria, ispirano e sostengono una vita vissuta «come se Dio non esistesse». Ora l'indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all'ateismo dichiarato. E anche la fede cristiana, se pure sopravvive in alcune sue manifestazioni tradizionali e ritualistiche, tende ad essere sradicata dai momenti più significativi dell'esistenza, quali sono i momenti del nascere, del soffrire e del morire. [...] In altre regioni o nazioni, invece, si conservano tuttora molto vive tradizioni di pietà e di religiosità popolare cristiana; ma questo patrimonio morale e spirituale rischia oggi d'essere disperso sotto l'impatto di molteplici processi, tra i quali emergono la secolarizzazione e la diffusione delle sette. Solo una nuova evangelizzazione può assicurare la crescita di una fede limpida e profonda, capace di fare di queste tradizioni una forza di autentica libertà. Certamente urge dovunque rifare il tessuto cristiano della società umana. Ma la condizione è che si rifaccia il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali che vivono in questi paesi e in queste nazioni" (n. 34). Facendomi dunque carico della preoccupazione dei miei venerati Predecessori, ritengo opportuno offrire delle risposte adeguate perché la Chiesa intera, lasciandosi rigenerare dalla forza dello Spirito Santo, si presenti al mondo contemporaneo con uno slancio missionario in grado di promuovere una nuova evangelizzazione. Essa fa riferimento soprattutto alle Chiese di antica fondazione, che pure vivono realtà assai differenziate, a cui corrispondono bisogni diversi, che attendono impulsi di evangelizzazione diversi: in alcuni territori, infatti, pur nel progredire del fenomeno della secolarizzazione, la pratica cristiana manifesta ancora una buona vitalità e un profondo radicamento nell'animo di intere popolazioni; in altre regioni, invece, si nota una più chiara presa di distanza della società nel suo insieme dalla fede, con un tessuto ecclesiale più debole, anche se non privo di elementi di vivacità, che lo Spirito Santo non manca di suscitare; conosciamo poi, purtroppo, delle zone che appaiono pressoché completamente scristianizzate, in cui la luce della fede è affidata alla testimonianza di piccole comunità: queste terre, che avrebbero bisogno di un rinnovato primo annuncio del Vangelo, appaiono essere particolarmente refrattarie a molti aspetti del messaggio cristiano. La diversità delle situazioni esige un attento discernimento; parlare di "nuova evangelizzazione" non significa, infatti, dover elaborare un'unica formula uguale per tutte le circostanze. E, tuttavia, non è difficile scorgere come ciò di cui hanno bisogno tutte le Chiese che vivono in territori tradizionalmente cristiani sia un rinnovato slancio missionario, espressione di una nuova generosa apertura al dono della grazia. Infatti, non possiamo dimenticare che il primo compito sarà sempre quello di rendersi docili all'opera gratuita dello Spirito del Risorto, che accompagna quanti sono portatori del Vangelo e apre il cuore di coloro che ascoltano. Per proclamare in modo fecondo la Parola del Vangelo, è richiesto anzitutto che si faccia profonda esperienza di Dio. Come ho avuto modo di affermare nella mia prima Enciclica Deus caritas est: "All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva" (n. 1). Similmente, alla radice di ogni evangelizzazione non vi è un progetto umano di espansione, bensì il desiderio di condividere l'inestimabile dono che Dio ha voluto farci, partecipandoci la sua stessa vita. Pertanto, alla luce di queste riflessioni, dopo avere esaminato con cura ogni cosa e aver richiesto il parere di persone esperte, stabilisco e decreto quanto segue:
Art. 1.
§ 1. È costituito il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, quale Dicastero della Curia Romana, ai sensi della Costituzione apostolica Pastor bonus.
§ 2. Il Consiglio persegue .la propria finalità sia stimolando la riflessione sui temi della nuova evangelizzazione, sia individuando e promuovendo le forme e gli strumenti atti a realizzarla.
Art. 2.
L'azione del Consiglio, che si svolge in collaborazione con gli altri Dicasteri ed Organismi della Curia Romana, nel rispetto delle relative competenze, è al servizio delle Chiese particolari, specialmente in quei territori di tradizione cristiana dove con maggiore evidenza si manifesta il fenomeno della secolarizzazione.
Art. 3.
Tra i compiti specifici del Consiglio si segnalano:
1°. approfondire il significato teologico e pastorale della nuova evangelizzazione;
2°. promuovere e favorire, in stretta collaborazione con le Conferenze Episcopali interessate, che potranno avere un organismo ad hoc, lo studio, la diffusione e l'attuazione del Magistero pontificio relativo alle tematiche connesse con la nuova evangelizzazione;
3°. far conoscere e sostenere iniziative legate alla nuova evangelizzazione già in atto nelle diverse Chiese particolari e promuoverne la realizzazione di nuove, coinvolgendo attivamente anche le risorse presenti negli Istituti di Vita Consacrata e nelle Società di Vita Apostolica, come pure nelle aggregazioni di fedeli e nelle nuove comunità;
4°. studiare e favorire l'utilizzo delle moderne forme di comunicazione, come strumenti per la nuova evangelizzazione;
5°. promuovere l'uso del Catechismo della Chiesa Cattolica, quale formulazione essenziale e completa del contenuto della fede per gli uomini del nostro tempo.
Art.4
§ 1. Il Consiglio è retto da un Arcivescovo Presidente, coadiuvato da un Segretario, da un Sotto-Segretario e da un congruo numero di Officiali, secondo le norme stabilite dalla Costituzione apostolica Pastor bonus e dal Regolamento Generale della Curia Romana.
§ 2. Il Consiglio ha propri Membri e può disporre di propri Consultori.
Tutto ciò che è stato deliberato con il presente Motu proprio, ordino che abbia pieno e stabile valore, nonostante qualsiasi cosa contraria, anche se degna di particolare menzione, e stabilisco che venga promulgato mediante la pubblicazione nel quotidiano "L'Osservatore Romano" e che entri in vigore il giorno della promulgazione. Dato a Castel Gandolfo, il giorno 21 settembre 2010, Festa di san Matteo, Apostolo ed Evangelista, anno sesto di Pontificato. (BENEDICTUS PP. XVI)

17 ottobre 2010

Crisi molto più grave di quella economica...

I cristiani non possono ignorare la crisi di fede che è sopraggiunta nella società, o semplicemente confidare che il patrimonio di valori trasmesso lungo i secoli passati possa continuare ad ispirare e plasmare il futuro della famiglia umana. L’idea di vivere "come se Dio non esistesse" si è dimostrata deleteria: il mondo ha bisogno piuttosto di vivere "come se Dio esistesse", anche se non c’è la forza di credere, altrimenti esso produce solo un "umanesimo disumano". (Benedetto XVI) http://tinyurl.com/primopiano

26 settembre 2010

La laicità dello Stato Pontificio...

Dove può essere trovato il fondamento etico per le scelte politiche? La tradizione cattolica sostiene che le norme obiettive che governano il retto agire sono accessibili alla ragione [...] Secondo questa comprensione, il ruolo della religione nel dibattito politico  [...] è di aiutare nel purificare e gettare luce sull’applicazione della ragione nella scoperta dei principi morali oggettivi. [...] non posso che esprimere la mia preoccupazione di fronte alla crescente marginalizzazione della religione, in particolare del Cristianesimo [...] Vi sono alcuni che sostengono che la voce della religione andrebbe messa a tacere, o tutt’al più relegata alla sfera puramente privata. (Benedetto XVI)

12 settembre 2010

Terzo Millennio


La cultura attuale, in alcune aree del mondo, soprattutto in Occidente, tende ad escludere Dio, o a considerare la fede come un fatto privato, senza alcuna rilevanza nella vita sociale. Mentre l’insieme dei valori che sono alla base della società proviene dal Vangelo – come il senso della dignità della persona, della solidarietà, del lavoro e della famiglia –, si constata una sorta di "eclissi di Dio", una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda. (Benedetto XVI)

10 settembre 2010

Il pane quotidiano

Presentazione: Aforismi per una rinascita dell'Occidente. Quell’uomo ha sempre paura di compromettersi, di andare oltre, trema al minimo eccesso, non ha altra preoccupazione che di conservare in ogni cosa il «giusto mezzo». Realizza forse in questo modo l’equilibrio? Affatto: fa piuttosto dell’equilibrismo. L’uomo equilibrato abbraccia ed armonizza in sé le tendenze opposte (la volontà e la passione, la prudenza e l’audacia, la lucidità e l’entusiasmo); si mostra simile ad una montagna il cui equilibrio richiede la presenza di due versanti. Tale ampiezza alla base gli permette appunto, a guisa della montagna le cui vette si perdono, audaci, nel cielo, di impegnarsi a fondo, di non tener conto dei mezzi termini e delle precauzioni; può spingersi molto lontano e molto in alto senza correr pericolo per la sua stabilità intima, è abbastanza forte e ricco per permettersi di essere esagerato in modo sano. L’equilibrista invece è avulso dalla vita, e la sua abilità consiste nel manovrare con saggezza per resistere in mezzo al turbine delle forze avverse da cui è colpito e che non può dominare. (Testo del filosofo contadino Gustave Thibon; fonte: http://totustuus.it/ )

29 agosto 2010

Pensieri non comuni...

“Lo ripeto, lo ripeto con raddoppiata convinzione: tutte le persone immediate, tutti gli uomini d’azione sono attivi proprio perché sono limitati e ottusi. Come si spiega ciò? Ecco come si spiega: questa gente, per la propria limitatezza, prende le cause più prossime e secondarie per cause prime, e in tal modo si convince molto prima e molto più facilmente degli altri di aver trovato un fondamento indiscutibile al proprio agire, e quindi si acquieta; e questo è l’essenziale. Infatti, per cominciare ad agire è necessario innanzi tutto essere perfettamente tranquilli ed essersi liberati da qualsiasi dubbio. Ma io, per esempio, come posso tranquillarmi? Dove sono le cause prime sulle quali potrei appoggiarmi? Dove sono i fondamenti? Da dove li prendo? Io sto continuamente in esercizio col pensiero, e perciò ogni causa prima ne trascina immediatamente dietro di sé un’altra anche più profonda, e così via all’infinito. Tale è appunto l’essenza di ogni tipo di coscienza e di riflessione…  O signori, il fatto è che io mi considero una persona intelligente forse soltanto perché in tutta la mia vita non sono stato capace né di cominciare né di portare a termine nulla. Ammettiamo, ammettiamo pure che io sia soltanto un chiacchierone, un innocuo e fastidioso chiacchierone come tutti quanti. Ma che resta da fare se il più diretto, anzi l’unico compito di ogni persona intelligente consiste appunto nel chiacchierare, cioè nel travasare coscientemente il vuoto nel vuoto?” (Dostoevskij - Memorie dal sottosuolo)

27 agosto 2010

IL SERPENTE ROSSO

L'ordine dei segni zodiacali ha un senso, ogni costellazione ha un senso, ogni strofa ha il suo significato, nel suo insieme la nascosta sede, ma la chiave di lettura è racchiusa in una metafora che allontana dall'argomento principale con grande maestria, occorre alleanza iniziale per venirne a capo...

Acquario

Come sono strani i manoscritti di questo Amico, grande viaggiatore dell'incognito, essi mi sono apparsi separatamente, tuttavia formano un tutto per colui che sa che i colori dell'arcobaleno uniti danno l'elemento bianco, o per l'artista che sotto il suo pennello, fa dalle sei tinte della sua tavolozza magica, sorgere il nero.

Pesci

Questo Amico, come posso presentarvelo? Il suo nome resterà un mistero, ma il suo numero è quello di un sigillo celebre. Come descrivervelo? Forse come il navigatore dell'arca imperitura, impassibile come una colonna sulla sua roccia bianca, che guarda verso il mezzogiorno, al di là della roccia nera.

Ariete

Durante il mio sofferto pellegrinaggio, ho tentato di aprirmi con la spada una strada attraverso la vegetazione inestricabile dei boschi. Avrei voluto arrivare alla dimora della Bella Addormentata in cui certi poeti vedono la Regina di un regno scomparso. Alla disperazione di ritrovare il cammino, le pergamene di questo Amico furono per me il Filo di Arianna.

Toro

Grazie a lui, ormai a passo moderato e con sguardo su (rivolto verso l'alto), io posso scoprire le sessantaquattro pietre disperse del cubo perfetto che i Fratelli della Bella del bosco nero, sfuggendo all'inseguimento degli usurpatori, avevano seminato sulla strada quando fuggirono dal Forte bianco.

Gemelli

Riunire le pietre sparse, lavorare con la squadra ed il compasso per rimetterle nell'ordine regolare, cercare la linea del meridiano che va da Orientea Occidente, poi guardando dal Sud al Nord, infine in tutti i sensi per ottenere la soluzione cercata, facendo sosta davanti alle quattordici pietre marcate con una croce. Il cerchio era l'anello e corona, ed esso (era) il diadema di questa Regina del castello.

26 agosto 2010

Cancro

Le lastre del pavimento a mosaico del luogo sacro potevano essere alternativamente bianche o nere, e Gesù, come Asmodeo, sorvegliava i loro allineamenti. Il mio sguardo sembrava incapace di vedere la cima dove dimorava nascosta la meravigliosa addormentata. Non era stato Ercole con la potenza magica, come decifrare i misteriosi simboli impressi dagli osservatori del passato. Nel santuario tuttavia l'acquasantiera, fontana d'amore dei credenti che ridà il ricordo di queste parole: CON QUESTO SEGNO TU lo VINCERAI.

Leone

Di colei che io desidero liberare, salgono verso di me gli effluvi del profumo che impregnano il sepolcro. Una volta alcuni l'avevano chiamata: ISIDE, regina delle sorgenti benefiche, VENITE A ME VOI TUTTI CHE SOFFRITE E CHE SIETE OPPRESSI E IO VI DARO' SOLLIEVO, ALTRI MADDALENA, dal CELEBRE vaso colmo di balsamo guaritore. Gli iniziati conoscono il suo vero nome: NOSTRA SIGNORA DES CROSS.

Vergine

Io ero come i pastori del celebre pittore Poussin, perplesso davanti l'enigma: "ET IN ARCADIA EGO!". La voce del sangue, vuole rendermi l'immagine di un passato ancestrale. Si, il lampo del genio attraversa il mio pensiero, rivedo, comprendo! Io conosco ora questo segreto favoloso. E meraviglia, al momento dei salti dei quattro cavalieri, gli zoccoli di un cavallo avevano lasciato quattro impronte sulla pietra, ecco il segno che DELACROIX aveva lasciato in uno dei tre dipinti della cappella degli Angeli. Ecco la settima sentenza che una mano aveva tracciato:ESTRAIMI DAL FANGO, PERCHE' IO NON VI RESTI AFFOSSATO. Due volte IS, imbalsamatrice e imbalsamata, vaso miracoloso dell'eterna Dama Bianca delle Leggende.

Bilancia

Cominciato nelle tenebre, il mio viaggio non poteva terminare che nella luce. Alla finestra della casa diroccata contemplavo attraverso gli alberi spogli dell'autunno la vetta della montagna. La croce di creta si distaccava sotto il sole del mezzogiorno, era la quattordicesima e la più grande di tutte con i suoi 35 centimetri. Eccomi dunque a mia volta cavaliere sul destriero divino che cavalcava l'abisso.

25 agosto 2010

Scorpione

Visione celeste per colui che mi ricordano le quattro opere di Em. SIGNOL, intorno alla linea del Meridiano, nello stesso coro del santuario da dove irradia questa sorgente d'amore degli uni per gli altri. Io ruoto su me stesso passando con lo sguardo la rosa del P a quella dell'S,poi dall'S al P. E le spirali nel mio spirito diventano un polipo mostruoso che espelle il suo inchiostro. Le tenebre che assorbono la luce, ho un capogiro e porto la mia mano sulla mia bocca, mordendo istintivamente il palmo, forse come OLIER nel suo feretro. Maledizione,io comprendo la verità. E' il passaggio, ma egli stesso facendo il bene, come xxxxxxxx QUELLO della tomba fiorita. Ma quanto hanno saccheggiato la casa, non lasciando che cadaveri imbalsamati e numeri di metallo che non avevano potuto importare? Quale strano mistero cela il nuovo Tempio di SALOMONE edificato dai bambini di Saint VINCENT?

Ofiuco o Serpentario

Maledicendo i profanatori nelle loro ceneri e coloro che vivono sulle loro tracce, uscendo dall'abisso dove era stato tuffato, compiendo il gesto d'orrore: "Ecco la prova che del sigillo di SALOMONE io conosco il segreto, che xxxxxxxx di questa REGINA ho visitato le dimore nascoste". A questo, Amico Lettore, guardati di aggiungere o togliere uno iota ... Medita, medita ancora, il vile piombo del mio scritto contiene forse l'oro più puro.

Sagittario

Ritornando allora alla bianca collina,il cielo avendo aperte le sue cataratte, mi sembra di sentire vicino una presenza, i piedi nell'acqua come colui che riceve il segno del battesimo.Ruotando ad est, di fronte a me vidi srotolando senza fine i suoi anelli l'enorme SERPENTE ROSSO citato dalle pergamene, salato e amaro, l'enorme bestia  scatenata davanti i piedi di questo monte bianco, rosso per la collera.

24 agosto 2010

Capricorno

La mia emozione fu grande, "ESTRAIMI DAL FANGO", dicevo, e il mio risveglio fu immediato. Ho omesso di dirvi in effetti che questo era un sogno da me fatto questo 17 GENNAIO, festa di San SULPICIO. A seguito del mio turbamento persistente, ho voluto, dopo le riflessioni di rito, riferirvi un racconto di PERRAULT. Ecco dunque Amico Lettore, nelle pagine che seguono, il risultato di un sogno che mi aveva cullato nel mondo dallo strano all'ignoto. A Colui che è il passaggio per fare il bene.

19 agosto 2010

Pieni di vuoto

I nostri pensieri? Raggiungere gli obiettivi.
I nostri svaghi? Televisione, computer e passioni.
I nostri sogni? Potere e ricchezza.
I nostri ideali? Non distruggere il benessere raggiunto...
Quando Ulisse sbarcò nell'isola dei ciclopi, si presentò a Polifemo come il signor Nessuno ma chi fece diventare cieco il gigante? L'astuzia di  Ulisse è la rappresentazione più classica di come sconfiggere il nostro Golia. Perchè scelse il nome "Nessuno"? Perchè Nessuno è PERFETTO!

18 agosto 2010

Risposta certa...

Dice che l'alma a la sua stella riede, credendo quella quindi esser decisa quando natura per forma la diede; e forse sua sentenza è d'altra guisa che la voce non suona, ed esser puote con intenzion da non esser derisa. S'elli intende tornare a queste ruote l'onor de la influenza e 'l biasmo, forse in alcun vero suo arco percuote. Questo principio, male inteso, torse già tutto il mondo quasi, sì che Giove, Mercurio e Marte a nominar trascorse. L'altra dubitazion che ti commove ha men velen, però che sua malizia non ti poria menar da me altrove. A questo punto voglio che tu pense che la forza al voler si mischia, e fanno sì che scusar non si posson l'offense. Voglia assoluta non consente al danno; ma consentevi in tanto in quanto teme, se si ritrae, cadere in più affanno. D. C. - Paradiso, Canto IV, Versi 52 - 66; 106 - 111

All'Interno dell'Interno.. PER NON DIMENTICARE!

" Allarme Scordato ".. Questo post l'ho pubblicato diverse volte, ogni 14 febbraio , poi a marzo, poi a novembre e forse lo ...