01 aprile 2014

L"'imperchè" dei perchè..

Al mondo non fur mai persone ratte a far lor pro o a fuggir lor danno, com'io, dopo cotai parole fatte, venni qua giù del mio beato scanno, fidandomi del tuo parlare onesto, ch'onora te e quei ch'udito l'hanno". Poscia che m'ebbe ragionato questo, li occhi lucenti lagrimando volse; per che mi fece del venir più presto; e venni a te così com'ella volse; d'inanzi a quella fiera ti levai che del bel monte il corto andar ti tolse. Dunque: che è? perché, perché restai? perché tanta viltà nel core allette? perché ardire e franchezza non hai? D. C. - Inferno, Canto II, Versi 109 - 123

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