09 maggio 2013

Il dolere dei "flagenti"..

Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon ch'è d'i sommersi. Io era già disposto tutto quanto a riguardar ne lo scoperto fondo, che si bagnava d'angoscioso pianto; e vidi gente per lo vallon tondo venir, tacendo e lagrimando, al passo che fanno le letane in questo mondo. Come 'l viso mi scese in lor più basso, mirabilmente apparve esser travolto ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso; ché da le reni era tornato 'l volto, e in dietro venir li convenia, perché 'l veder dinanzi era lor tolto. Forse per forza già di parlasia si travolse così alcun del tutto; ma io nol vidi, né credo che sia. Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto di tua lezione, or pensa per te stesso com'io potea tener lo viso asciutto, quando la nostra imagine di presso vidi sì torta. Certo io piangea, poggiato a un de' rocchi del duro scoglio, sì che la mia scorta mi disse: «Ancor se' tu de li altri sciocchi? Qui vive la pietà quand'è ben morta; chi è più scellerato che colui che al giudicio divin passion comporta? (D. C. - Inferno, Canto XX, Versi 1 - 30)

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