06 novembre 2009

Macchie di Rorschach


Un giorno d’estate molto afoso, un “ragazzo” fu chiamato da una struttura sanitaria pubblica a visita medica psichiatrica, per capire se avesse o meno riacquistato i requisiti psicofisici per poter ritornare al proprio lavoro. Fece diverse visite, poi, l'ultimo giorno ne dovette affrontare una nella quale gli facevano vedere delle macchie. In queste avrebbe dovuto vedere altre immagini riguardanti qualsiasi cosa, animali, oggetti ecc.. . La psichiatra incaricata, gli pose davanti la prima delle dieci macchie previste. Lui la guarda attentamente e, dopo un pò dice: mi scusi Dott.ssa ma io non riesco a vederci relativamente niente. Ma dai, fa la dott.ssa, guarda meglio, vedrai sicuramente qualcosa. Il ragazzo riguarda e con aria sufficiente fa: Dott.ssa, mi scusi io continuo a non vedere nulla ma, se proprio insiste, la forma della macchia e, anche del suo interno si accosta molto alla forma di una farfalla. La Dott.ssa, indispettita, gli fa vedere le altre nove in successione e la risposta fu sempre quella: farfalla! Va bene può andare disse con freddezza la psichiatra. Il ragazzo si alzò e, mentre stava per oltrepassare la porta d’uscita, si girò con calma e disse: Dott.ssa mi scusi, anche se fa caldo, forse è il caso di chiudere le finestre. E perché? Risponse la luminaria. Se le tiene aperte di sicuro le farfalle se ne voleranno via! E poi se ne andò senza guardarla. A proposito, il "ragazzo" fu di nuovo scartato, perchè non aveva notato nelle estremità, delle figure simili a "felini" nonchè la figura del "corpetto" di donna, l'appendiabiti ecc... . Saputo questo il ragazzo sorrise e pensò: secondo me ha ragione Pino Daniele: i sò pazz i sò pazz, nù mme scassat'ù cazz! ...

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Lettura inversa..

  ..Il linguaggio globale, nuova causa della paura liquida..