Una montagna v'è che già fu lieta d'acqua e di fronde, che si chiamò Ida: or è diserta come cosa vieta. Rea la scelse già per cuna fida del suo figliuolo, e per celarlo meglio, quando piangea, vi facea far le grida. Dentro dal monte sta dritto un gran veglio, che tien volte le spalle inver' Dammiata e Roma guarda come suo speglio. La sua testa è di fin oro formata, e puro argento son le braccia e 'l petto, poi è di rame infino a la forcata; da indi in giuso è tutto ferro eletto, salvo che 'l destro piede è terra cotta; e sta 'n su quel più che 'n su l'altro, eretto. D. C. - Inferno, Canto XIV, Versi 97 - 111
Qual'è la differenza tra l'intelligente e il furbo? L'intelligente sa che il furbo vive di "ignoranza conviviale" ed ingenuità, il furbo invece non sa che l'intelligente sa...
08 febbraio 2012
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Lettura inversa..
..Il linguaggio globale, nuova causa della paura liquida..
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..al collo la porto appesa, la accudisco e la sostengo, a volte non riesco a sorreggerla ma anche se di Lei ciò che rimane é solo nomea, la...
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..mettere in guardia la classe più "povera" non significa per forza opporsi ad essa..
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..può superare la velocità della luce nel raggiungere l'utopia della " realtà immaginaria "..
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..se tutto quello che sta in alto é uguale a tutto quello che sta in basso é chiaro che tutto ciò che é fuori é uguale a tutto ciò che é ...
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.. nella "partenza" ci si può "soffermare", nella "ripartenza" non ci si può proprio "fermare" ....
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