21 agosto 2011

Il saio francescano..

Sembra non credere la povera casa, piccole finestre che paiono occhi sbalorditi, l'espressione ha dell'attonito e dell'incredulo. Il portale, come una bocca spalancata si unisce al suo frontale. Per arrivare alla sua soglia una salita, pochi bassi gradoni che ricordano vagamente il calvario. Forse si chiede: sono o non sono una Chiesa? Ma dov'è la mia Croce? Già, la Croce del Cristo, il simbolo della Chiesa. Ogni santa casa ne ha una. L'ingenuità, si sa, non è altro che il riflesso della purezza. Forse ella non sa di essere vera proprio per il suo abito che non sa di Chiesa. All'interno si scorgono lignei altari e sotto l'occhio attento di San carlo un telo di lino che raffigura, non la Croce ma colui che l'ha vissuta. E' l'icona delle sofferenze del risorto che se ne sta umilmente in un lato come se fosse una di troppo.  A proposito, in una parabola Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli». (Mt 5, 13-16). 

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