Lo mondo è ben
così tutto diserto d'ogne virtute, come tu mi sone, e di malizia gravido e
coverto; ma priego che m'addite la cagione, sì ch'i' la veggia e ch'i' la
mostri altrui; ché nel cielo uno, e un qua giù la pone. Alto sospir, che duolo
strinse in «uhi!», mise fuor prima; e poi cominciò: «Frate, lo mondo è cieco, e
tu vien ben da lui. Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur
come se tutto movesse seco di necessitate. Se così fosse, in voi fora distrutto
libero arbitrio, e non fora giustizia per ben letizia, e per male aver lutto. Lo
cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, lume
v'è dato a bene e a malizia, e libero voler; che, se fatica ne le prime
battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica. A maggior forza
e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l
ciel non ha in sua cura. Però, se 'l mondo presente disvia, in voi è la
cagione, in voi si cheggia; e io te ne sarò or vera spia. D.C. -
Purgatorio, Canto XVI, Versi 58 - 84