Qual'è la differenza tra l'intelligente e il furbo? L'intelligente sa che il furbo vive di "ignoranza conviviale" ed ingenuità, il furbo invece non sa che l'intelligente sa...
22 marzo 2014
19 marzo 2014
Accentramento oggettivo..
..l'"informazione" indiretta e la "comunicazione" diretta differiscono dalla potenziale "ragionevolezza centrale"..
17 marzo 2014
16 marzo 2014
08 marzo 2014
I "promontori"..
.."Io ero come i pastori del celebre pittore Poussin, perplesso davanti l'enigma: "ET IN ARCADIA EGO!". La voce del sangue, vuole rendermi l'immagine di un passato ancestrale. Si, il lampo del genio attraversa il mio pensiero, rivedo, comprendo! Io conosco ora questo segreto favoloso. E meraviglia, al momento dei salti dei quattro cavalieri, gli zoccoli di un cavallo avevano lasciato quattro impronte sulla pietra, ecco il segno che DELACROIX aveva lasciato in uno dei tre dipinti della cappella degli Angeli. Ecco la settima sentenza che una mano aveva tracciato: ESTRAIMI DAL FANGO, PERCHE' IO NON VI RESTI AFFOSSATO. Due volte IS, imbalsamatrice e imbalsamata, vaso miracoloso dell'eterna Dama Bianca delle Leggende."
07 marzo 2014
05 marzo 2014
"Il Sogno di Nabucodonosor"..
.."Croce A stile Apostolica" nel "monte degli ulivi", lì si ebbe l'inizio, in quei pressi, "dicono", "avrà luogo" l'abominio della desolazione.. (...)
04 marzo 2014
27 febbraio 2014
La vista dell'oscurità..
..non riesce vedere se stessa ed é "infastidita" da ogni forma di luce ma soprattutto da chi ci "convive"..
25 febbraio 2014
22 febbraio 2014
Incontro "celeste"..
9 Maggio 1993, Pretare di Arquata del Tronto (AP), Italia. Un piccolo paesino ai piedi del monte Vettore diviene testimone di un evento straordinario che segna per sempre la vita di un ragazzo di 23 anni.
Un caso per molto tempo screditato e tenuto nascosto agli occhi del mondo e tutt’ora irrisolto. Questo avvenimento fece scuola nell’ambito dell’ufologia italiana rilegata fino a quel momento soltanto a casi d’oltreoceano diventando per l’Italia l’equivalente di quello che fu Roswell per gli Stati Uniti.
Filiberto Caponi in prossimità della sua abitazione, incontra e fotografa più volte una misteriosa creatura.
In quegli stessi giorni, a pochi chilometri di distanza, altri testimoni avvistano un essere molto simile: forse un alieno.
La vita del ragazzo cambia improvvisamente. Le sue istantanee, scattate con una vecchia Polaroid, raffiguranti un presunto E.T., girano per redazioni di giornali, centri ufologici e studi televisivi, con inevitabili ripercussioni sugli affetti, sul lavoro e sui rapporti sociali. La vicenda attira l’attenzione di noti ufologi e scienziati, fino alla comparsa di inquietanti uomini dal look rigorosamente nero, nonché la visita di un enigmatico religioso dal singolare soprannome.
La diffusione della straordinaria notizia causa l’intervento delle Forze dell’Ordine e della Magistratura che, per la prima volta in casi del genere, interviene tempestivamente al fine di evitare eccessivi allarmismi nell’opinione pubblica.
Qualcuno addirittura lo accusa di aver creato un fantoccio e di averlo immortalato per cercare facile notorietà, come riportato da alcuni giornali: ma l’ipotesi non regge e lo si capisce sol che si conoscano i retroscena dell’accaduto.
Restano a dispetto di ogni accusa o illazione le foto della strana creatura: Filiberto Caponi è l’unica persona al mondo ad avere delle prove non falsificabili di una presunta creatura aliena, con i potenti dubbi dischiusi da questa vicenda nelle menti umane e contro lo scetticismo sprezzante di coloro che hanno con sé tutte le verità… o almeno così credono…
(tratto dalla home page del sito www.filibertocaponi.it)
Intervista a Filiberto (2010)
Massimo Maravalli
Intervista a Filiberto (2010)
"Diffusione
di notizie false o esagerate tendenti a turbare l'ordine pubblico".
È stata questa la “strana” accusa fatta a Filiberto Caponi dopo che si è
divulgata la notizia del suo incontro ravvicinato del terzo tipo nel maggio del
1993. All’epoca dei fatti, Filiberto, aveva solo 23 anni. La sua colpa? Aver
fotografato da vicino una strana creatura che non aveva nulla di umano o per lo
meno niente di simile. Per sua fortuna, ha sempre avuto un carattere di ferro e
non si è mai lasciato intimidire o influenzare dalle “pressioni” e dalle poco
velate minacce avute dall’ambiente circostante. Lui, infatti, ha sempre
ribadito la sua verità con forza e semplicità senza alcun tentennamento o
ripensamento. Dopo un anno e
precisamente a maggio del 1994, la buona notizia: il G.I.P. del Tribunale di
Ascoli Piceno, lo assolve con formula piena da quelle imputazioni infamanti. Alcune
trasmissioni televisive si sono occupate di Lui e della sua storia, tra le
quali il “Maurizio Costanzo Show”, “I fatti vostri” condotto dal perspicace
Magalli, “Mezzogiorno in famiglia”
con Tiberio Timperi e, per ultima, “Alle falde del Kilimangiaro” con Licia Colò
nella puntata del 24 ottobre del 2010. Molte, anche le interviste rilasciate a vari
giornali e riviste specializzate nel settore. Tanti hanno “chiuso” il suo caso velocemente
dichiarandolo un falso. È davvero così? Dopo tanti anni il caso Filiberto
Caponi è ancora alla ribalta. Perché? Esistono davvero gli extraterrestri? La sua
storia è così fantastica che, per renderla reale, mi è sembrato corretto fare
due chiacchiere con lui. In occasione del gran concerto lirico “Giulio
Polidori”, svoltosi nel piccolo centro di Paggese alle porte di Acquasanta
Terme (AP) in ricordo del quinquennale della scomparsa di S.S. Giovanni Paolo
II, con ospite d’onore la giornalista della Santa Sede Pina Traini, lo incontro
per la prima volta. Persona semplice, di buona cultura e molto disponibile.
Insieme con lui, il suo manager. Fin da subito abbiamo condiviso alcuni
pensieri inerenti la sua vicenda e insieme, abbiamo deciso di mettere su quest’articolo
esclusivamente per invitare il lettore a porsi delle domande sull’accaduto. Andiamo
per ordine. Da tanti anni si parla di U.F.O. e di extraterrestri ma, ancora
oggi, la società ha dei dubbi. Sarà forse “colpa” della troppa disinformazione?
Quasi tutti gli stati del mondo, infatti, hanno sempre negato la loro
esistenza. Senza ombra di dubbio, per porre il “Secret of State - Unidentified
Flying Object”, ci saranno state sicuramente delle “buone ragioni”. Una su
tutte, lo studio delle apparecchiature aliene e perché no degli alieni stessi,
per essere all’avanguardia militarmente rispetto alle altre potenze mondiali. In
tanti anni però, ci sono stati moltissimi avvistamenti in ogni parte del globo e
altrettante testimonianze fatte da persone attendibili, come ad esempio quelle
dei tanti militari appartenenti alle Forze Armate di diverse nazioni. Queste
ultime, hanno sicuramente influito a far vacillare il “muro omertoso” dei
governi che per “prendere tempo” hanno deciso di aprire gli archivi segreti. Dopo
la Francia e l’Equador, è toccato agli inglesi. Al
tal proposito, il Dott. Enrico Baccarini, dirigente del Centro Ufologico
Nazionale, ha affermato: “decenni d’indagini e studi da parte di vari
governi hanno prodotto più domande che risposte, tutto ciò, unito alle
incessanti richieste di comuni cittadini e di varie associazioni, hanno indotto
le autorità a sbloccare parte dei propri archivi”. Inoltre, conclude Baccarini,
“non è solo e tanto per le componenti immaginifiche del fenomeno, quanto perché
è sempre più ampia la consapevolezza che la vita non è patrimonio esclusivo
della Terra”. Ad avvalorare questa tesi, c’è anche l'astronomo e teologo José
Gabriel Funes, attuale Direttore della Specola Vaticana, il quale ha ammesso
tale possibilità: “Si può credere in Dio e negli extraterrestri”. Intanto
cresce nel mondo la voglia di Ufo, la voglia di alieni, la voglia di sapere. In
questo scenario sociale più maturo e meno votato alla censura, ho ritenuto
opportuno riproporre la sua storia già nota in tutto il mondo. Per non
ripetermi e, per gli eventuali approfondimenti individuali, consiglio ad ogni
lettore di visitare il suo sito internet www.filibertocaponi.it o di fare un “giro”
sul web. Il mio intento, è quello di far conoscere Filiberto come persona
comune e non come “avvistatore” di alieni. Per questo motivo, ho cercato di formulare
delle domande cui lui ha risposto con molta partecipazione.
D:
Filiberto, che ricordi hai di quei periodi al di la di ogni illazione e/o
giudizio?
R:
I vari giudizi della gente (del tutto legittimi) non hanno minimamente sporcato
la nitidezza del ricordo di quei periodi. Ogni volta che ripercorro mentalmente
quei momenti, provo tenerezza per l’ingenuità di allora e nostalgia per le
persone a me care (che mi hanno sempre appoggiato e difeso) che nel corso degli
anni sono venute a mancare intorno a me. Allo stesso tempo ogni volta che racconto
quell’incredibile episodio un brivido si manifesta sulla mia pelle
testimoniando la stessa emozione e la stessa adrenalina di allora.
D: Come già anticipato, nei tuoi confronti sono stati
presi “d’Ufficio” dei provvedimenti spiacevoli e infamanti; con il tempo, per
fortuna, tutto si è risolto nel migliore dei modi: pensi che le persone che a
suo tempo hanno avuto dei comportamenti “persecutori” verso di te siano state
“manipolate” da qualcuno?
R:
Credo che le persone che, all’epoca si sono relazionate con questa mia vicenda
abbiamo fatto, volenti o nolenti, il loro lavoro anche se, non escludo che
alcuni di essi siano stati particolarmente condizionati nell’assumere
atteggiamenti persecutori nei miei confronti. Sembra, infatti, che in casi del
genere questo comportamento sia da protocollo.
D:
Dopo aver visto e immortalato un ipotetico “marziano”, ti sei trovato in
qualche modo coinvolto in una situazione non “normale”, vuoi per la tua età (23
anni), vuoi per il periodo storico: ti è mai capitato di condividere le
sensazioni della “tua creatura”?
R:
Dopo lo shock e il successivo entusiasmo dei primi giorni, senza che me ne
rendessi troppo conto stavo entrando in un meccanismo degno di “X-Files”. Difatti,
si susseguirono incontri con membri di vari centri ufologici, militari e
persone delle quali ancora oggi non conosco la vera identità (tra cui i
cosiddetti “Man in Black”, resi noti solo anni dopo dall’omonimo film). Una
volta aver capito che cosa mi stava succedendo mi sono sentito alieno nel mio
stesso mondo, e posso capire cosa deve aver provato quella creatura lontana dal
suo.
D:
oltre ai gemiti, hai avuto altre percezioni inerenti al modo di esprimersi dell’essere
vivente? O meglio, hai avuto “sentori” extrasensoriali che riconducessero alla
telepatia?
R:
Non c’è giorno che non mi chieda se sono stato in grado o meno di capire che
cosa volesse quell’essere da me. Più di una volta ho provato una sorta di
sensazione di colpa per non essere riuscito ad ascoltare i suoi pensieri. Forse
la paura e l’emozione di quei momenti non mi hanno permesso di comunicare con
l’essere in un modo diverso da quello convenzionale, ma sono sicuro che, anche
se io non sono riuscito a leggere i suoi pensieri, lui invece sia riuscito a
leggere i miei. Quello che so di certo è che era in difficoltà e forse l’unico
modo concessomi per aiutarlo è questa mia battaglia per testimoniare la sua
esistenza che conduco da più di diciassette anni. Di sicuro quell’essere è
riuscito invece a stabilire una sorta di comunicazione con mia nonna
nell’ultimo incontro, perché lei anziché spaventarsi ricambiò il suo sguardo
con un sorriso.
D:
So che in quella famosa circostanza vedesti del sangue e che nascondesti
addirittura una garza insanguinata che poi non ritrovasti più: cosa pensi sia
accaduto all’E.B.E. (Entità Biologica Extraterrestre) e dove credi sia finita
quella garza?
R:
In merito alla presenza della garza avvolta sulle gambe della creatura (forse
l’unico elemento riconducibile al mondo umano) ho formulato un paio d’ipotesi:
la prima è che l’essere sia stato soccorso da qualcun altro, magari in seguito
ad un incidente, prima di imbattersi in me; la seconda è che la creatura,
frutto di un esperimento scientifico, fosse scappata da un laboratorio di
ricerca. Anche per la scomparsa della garza ho due ipotesi: la prima è che sia
stata semplicemente portata via da qualche animale attirato dall’odore di
quello che sembrava essere sangue; la seconda è che la creatura non abbia
voluto fornire prova della sua esistenza e quindi nottetempo abbia provveduto a
recuperarla (dando così credito alla teoria che si trattasse di una creatura
pensante).
D:
In casi del genere si tende sempre a essere scettici, credi che lo scetticismo
della società sia fondato o in qualche modo “pilotato”?
R:
E’ vero, si tende sempre a essere scettici ma negli ultimi anni quest’argomento
non è più considerato tabù nemmeno in Italia, grazie all’apertura delle
istituzioni tra cui perfino il Vaticano. Molti non vogliono credere perché
hanno paura del diverso, del resto è umano aver paura o diffidare di tutto ciò
che non si conosce. Dunque, se da una parte è comprensibile, dall’altra c’è
l’interesse di alcuni a screditare e diffondere il dubbio affinché la gente non
apra gli occhi su questa realtà.
D: Chi era
Filiberto Caponi all’epoca dei fatti e chi è oggi Filiberto Caponi?
R: All’epoca dei
fatti ero un ragazzo piuttosto schivo e introspettivo e non sempre mi
riconoscevo nel tessuto sociale in cui vivevo (un paese di montagna di poche
anime) pur apprezzandone il sano stile di vita. Oggi sono una persona
profondamente cambiata sia a livello spirituale sia nei rapporti
interpersonali. Possiamo dire che ora vedo le cose per come sono e non per come
sembrano, oltre che a essere diventato una persona estremamente socievole, con
chiunque incontro sul mio percorso.
D:
Se tornassi indietro, ti comporteresti allo stesso modo oppure la storia di
oggi sarebbe differente?
R:
E’ chiaro che con l’esperienza maturata probabilmente se dovesse ricapitarmi
oggi, mi comporterei in maniera decisamente diversa, ma è proprio per questo
che le cose dovevano andare come sono andate.
D:
Com’è
noto, da qualche tempo l’uomo ha inviato degli “esploratori” su marte: pensi
che un giorno gli uomini diventeranno extraterrestri o credi che gli alieni s’apprestino
a diventare terrestri?
R:
Bella domanda! Ti rispondo con un’altra domanda: e se fossero già realtà
entrambe le cose?
Ci sarebbero molte altre domande che vorrei fare a
Filiberto, ma gli chiedo solo di esporre le sue considerazioni sulla vicenda
che gli ha cambiato la vita.
A fronte di quanto
detto, tengo a precisare che
non è stata mia intenzione creare alcuna turbativa, in fondo, le immagini di
morte e violenza che spesso si vedono la sera a cena durante il telegiornale (e
qui non viene mai denunciato nessuno!) sono molto più scioccanti di un piccolo
e sconosciuto essere che non ha fatto male a nessuno e che al massimo può aver
suscitato qualche dubbio e molta curiosità. Per fortuna un giudice di buon
senso ha capito l’infondatezza delle accuse nei miei confronti. Spero che
questa mia storia possa contribuire a dare qualche risposta in più a chi ha il
coraggio di porsi queste domande. Forse un cambiamento radicale sul nostro
magnifico pianeta sarà possibile solo quando prenderemo tutti coscienza che non
siamo soli alla deriva dell’Universo.
Dopo questo suo ultimo pensiero,
ringrazio Filiberto e il suo amico e manager Gil Ferrara per la cortesia e la
disponibilità dimostratemi e chiudo ponendomi questa domanda: sono più
attendibili le testimonianze delle persone comuni che non hanno “grilli per la
testa” e lavorano onestamente o coloro che tentano di “smontare” pezzo per
pezzo le loro verità? Massimo Maravalli
19 febbraio 2014
18 febbraio 2014
17 febbraio 2014
Lega menti sciolte..
..Simbolica mente a briglie sciolte, real mente e assoluta mente senza più "legami"..
"Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato". (E.M.)
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato". (E.M.)
16 febbraio 2014
15 febbraio 2014
07 febbraio 2014
Francesco..
..la "Vera Croce" è nella "miseria" sia degli "ultimi" che dei "primi", saper sapere pur non sapendo cosa sapere..
In hoc signo vinces..
« Cum feliciter tam ego [quam] Constantinus Augustus quam etiam ego Licinius Augustus apud Mediolanum convenissemus atque universa quae ad commoda et securitatem publicam pertinerent, in tractatu haberemus, haec inter cetera quae videbamus pluribus hominibus profutura, vel in primis ordinanda esse credidimus, quibus divinitatis reverentia continebatur, ut daremus et Christianis et omnibus liberam potestatem sequendi religionem quam quisque voluisset, quod quicquid <est> divinitatis in sede caelesti, nobis atque omnibus qui sub potestate nostra sunt constituti, placatum ac propitium possit existere » (Lattanzio, De mortibus persecutorum, capitolo XLVIII)
06 febbraio 2014
04 febbraio 2014
01 febbraio 2014
Ideoplasie direzionali..
..quando l'immaginazione diventa "reale" la realtà si confonde tra le "scelte"...
30 gennaio 2014
24 gennaio 2014
23 gennaio 2014
Se non oggi, domani si saprà..
..bel film, solito "tran tran" ma profondamente semplice: indossare, togliere, raccogliere e appendere un giacchetto con il giusto "atteggiamento", "forza" e "concentrazione", affrontare per superare anche se si ha paura di perdere, perché solo così si può sapere se si è un vero "leone" o una semplice "gazzella", non ha importanza il risultato ma solo la propria "grinta"...
22 gennaio 2014
21 gennaio 2014
19 gennaio 2014
18 gennaio 2014
07 gennaio 2014
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All'Interno dell'Interno.. PER NON DIMENTICARE!
" Allarme Scordato ".. Questo post l'ho pubblicato diverse volte, ogni 14 febbraio , poi a marzo, poi a novembre e forse lo ...
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Chi riesce a raggiungere il fiore difficilmente torna indietro. Teseo per trovare il minotauro e uscire ha avuto bisogno dell'intelligen...
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..tra l'introvabile equilibrio incosciente delle "immagini mentali" e l'effimera "ragionevolezza" del noumen...
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La bellezza, il sorriso, la lucentezza, la cura, i colori, gli occhi, le perle, tutto nell'insieme rappresenta la bontà, il benessere, l...
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.. nella "partenza" ci si può "soffermare", nella "ripartenza" non ci si può proprio "fermare" ....
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Questo quadro nasce dalla voglia di dimostrare che non siamo finiti, laddove sembrava che tutto dovesse andare per forza di cose storto; al...