..l'uomo sociale é destinato sempre a scontrarsi con le differenze generazionali, politiche, di classe, religiose, sessuali e di colore, che tracciano la linea di confine tra la centralità del vivere e l'emarginazione. Una società costruita da lui stesso, che si basa sulle disuguaglianze lo conduce solo verso la solitudine, la riflessione e il pentimento; peccato che questo momento arriverà solo quando non si avranno più le possibilità di modificare le sorti dell'uomo stesso.. (I)
Qual'è la differenza tra l'intelligente e il furbo? L'intelligente sa che il furbo vive di "ignoranza conviviale" ed ingenuità, il furbo invece non sa che l'intelligente sa...
15 maggio 2012
14 maggio 2012
12 maggio 2012
10 maggio 2012
06 maggio 2012
05 maggio 2012
01 maggio 2012
29 aprile 2012
26 aprile 2012
25 aprile 2012
24 aprile 2012
22 aprile 2012
21 aprile 2012
19 aprile 2012
Pan-otticismo sulla libertà post-moderna..
L’inferno dei viventi non è qualcosa che
sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i
giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il
primo riesce facilmente a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al
punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e
apprendimento continui: cercare di sapere riconoscere chi e cosa, in mezzo
all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino
15 aprile 2012
14 aprile 2012
13 aprile 2012
Seconda lettera di Pietro
[1]Questa, o carissimi, è già la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana intelligenza,
Pietro dice che ha già scritto una Prima Lettera e che questa è la seconda.
Da questa prima notizia si deve concludere che costoro sono gli stessi destinatari della Prima. Oppure che la Prima sia giunta anche a loro e che Pietro conosce questa notizia.
D’altronde la Tradizione della Chiesa ha sempre considerato queste Lettere “Lettere Cattoliche”, cioè scritti a tutti i cristiani, e non ad una comunità in particolare come è avvenuto sempre con Paolo.
Ora Pietro ci rivela anche il fine dei suoi scritti.
Egli vuole ridestare con ammonimenti la sana intelligenza dei cristiani.
La fede ha un suo fondamento razionale, di intelligenza, di discernimento, di deduzione, di conclusioni, anche di sviluppo.
Se la fede mancasse di questo apporto non sarebbe fede. Sarebbe solo idea, pensiero infondato, frutto, o parto della sola mente dell’uomo.
La fede invece ha un “Soggetto” che è fuori dell’uomo. Tutto ciò che è fuori lo si deve cogliere attraverso l’intelligenza, la razionalità, il discernimento, l’analisi, lo studio, l’osservazione dei fatti e degli avvenimenti.
Il Vangelo è annunzio; spesso è anche invito da parte di Cristo Gesù ad usare l’intelligenza e la razionalità.
L’assurdo, la falsità, la negazione del reale, degli avvenimenti, della stessa storia non è dell’uomo.
La trasformazione dei fatti non è dell’uomo. Il rifiuto di comprenderli non è dell’uomo.
Tutto questo non è dell’uomo razionale, intelligente, dotato di discernimento, di sapienza, di capacità di uscire fuori di sé per comprendere tutto ciò che avviene e condurlo nella verità.
Certo c’è il mistero che avvolge la fede. Ma il mistero viene anche fatto storia e tutto ciò che del mistero diviene storia, si fa storia è giusto che l’intelligenza lo colga, lo discerna, lo classifichi, lo distingua.
La razionalità che rifiuta l’oggetto della propria intelligenza, che non fa un saggio uso di se stessa, è semplicemente stoltezza, insipienza. Se a questo si aggiunge la cattiva volontà di comprendere, o la stessa negazione della verità, si può giungere anche al peccato contro lo Spirito Santo.
Due esempi, uno del Vangelo e l’altro dell’Antico Testamento ci rivelano quanto grande sia l’importanza della razionalità nel processo della formazione della fede nella mente e nel cuore delle persone.
Segue.. (http://www.movimentoapostolico.it/2Pietro/testi/capitoli/2Pietro3.htm)
Segue.. (http://www.movimentoapostolico.it/2Pietro/testi/capitoli/2Pietro3.htm)
12 aprile 2012
09 aprile 2012
08 aprile 2012
07 aprile 2012
04 aprile 2012
Mascheratori di labilità..
Lo naturale è sempre sanza
errore, ma l'altro puote errar per malo obietto o per troppo o per poco di
vigore. Mentre ch'elli è nel primo ben diretto, e ne' secondi sé stesso misura,
esser non può cagion di mal diletto; ma quando al mal si torce, o con più cura o
con men che non dee corre nel bene, contra 'l fattore adovra sua fattura. Quinci
comprender puoi ch'esser convene amor sementa in voi d'ogne virtute e d'ogne
operazion che merta pene. Or, perché mai non può da la salute amor del suo
subietto volger viso, da l'odio proprio son le cose tute; e perché intender non
si può diviso, e per sé stante, alcuno esser dal primo, da quello odiare ogne
effetto è deciso. Resta, se dividendo bene stimo, che 'l mal che s'ama è del prossimo;
ed esso amor nasce in tre modi in vostro limo. co chi, per esser suo vicin soppresso, spera
eccellenza, e sol per questo brama ch'el sia di sua grandezza in basso messo; è
chi podere, grazia, onore e fama teme di perder perch'altri sormonti, onde
s'attrista sì che 'l contrario ama; ed è chi per ingiuria par ch'aonti, sì che
si fa de la vendetta ghiotto, e tal convien che 'l male altrui impronti. D. C.
- Purgatorio, Canto XVII, Versi 94 - 129
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Io vidi un, fatto a guisa di leuto, pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto. La grave i...