08 marzo 2012

La linfa veritiera tra la "nebbia"..

«Un tempo alle nubi ordinai / di andarsene dai miei monti -- / un tempo parlai: "più luce, voi buie!". / Le lusingo oggi che vengano: / le vostre mammelle mi abbuino intorno / -- io voglio mungervi, / o vacche d'in alto. / Lattea, calda saggezza, dolce rugiada d'amore, / sulla terra riverso. [...] / La verità oggi si avvicini a me, / addolcita dal sole, abbronzata d'amore - / stacco dall'albero solo una verità matura». (Nietzsche)

04 marzo 2012

The questions of the passion..

Cosa dire di Rosalinda, nulla per chi la conosce già, una donna forte che vive all'ombra della sua umiltà come volesse gridare tutto il silenzio della sua intimità. Le mie domande però non le rivolgo a lei ma a  coloro che mostrano al pubblico attento quelle "nudità" coperte solo da un "velo trasparente". Cosa significa dare un senso alla realtà? Porsi delle domande, al di la della necessità di farlo, implica anche il darsi delle risposte non coincidenti con il fato della leggerezza. In un certo qual modo Rosalinda entra nei miei pensieri per il ruolo che rappresenta nel film di Mel Gibson: "The Passion". Una strana mamma con uno stranissimo infante. La simbologia é inequivocabile. Un ruolo che calza a pennello a Rosalinda e non per la sua indole, anzi, ragazza in gamba e per bene con una famiglia irreprensibile ma perché nell'immaginario collettivo viene inserita in un contesto a metà tra il bene e il male quindi, per i più: ibrido. Tempo fa, mi é capitato di leggere qualcosa sul libro "La Sindone di Arquata del Tronto tra storia e leggenda" di Laura Castelli e Caterina Ciociola, dopo aver letto il libro, tra l'altro molto interessante, mi ritrovo on line a vedere le foto dell'inaugurazione; osservandole attentamente ho cominciato a "vedere" ciò che non avrei mai voluto e da quel momento mi chiedo: perché proprio lei? Di tanti personaggi a disposizione nel mondo dello spettacolo, perché Rosalinda Celentano? Cosa si voleva rappresentare?  Al di la della mera coincidenza, agli occhi dei "fedeli" non credo sia passata inosservata la discrepanza tra le due simboliche "personalità" unite nell'evento. 

Individuazione individuale indiscriminata..

..della soggettività relativa al mondo circostante.. 

L'ascolto della telepatia..

..in opposizione al frastuono della tecnologia.. 

Fissazioni inequivocabili..

Guida al sapere in uscita..

..nella realtà fittizia in virtù della connessione metaforica in cybernetica.. 

Fantomatico riflesso della "realtà invisibile"..

03 marzo 2012

Visuale da chiarire..

Bugie
mie sorelle tenere e...
schiave e prigioniere
bugie
lucciole da vendere
e...lampi nel bicchiere
bussi al mio cuore per saperne di più
ti apro e lascio ch tu scopra cos'é,
il velo....nascosto dentro me...
mi frughi il cielo
con la tua luna un pò pallida
con la tua anima candida,
con la tua adolescenza...
mi frughi il cielo e le mie stelle vuoi prendere...
le mie bugie comprendere
la mia ambiguità
mi vuoi salvare
vuoi credere,
capire quelle immagini,
sfogliate incomprensibili oscure anche per me...
mi vuoi strappare via le maschere,
le storie imprevedibili che in attimi impensabili...
invento e scambio con la verità...
bugie
mie sorelle tenere
e...schiave prigioniere
e quanti trucchi ancora ripeterò
finché i tuoi occhi non sapranno cos'é
il velo nascosto dentro me...
mi frughi il cielo
con la tua luna un pò pallida,
con la tua anima candida,
con la tua adolescenza...
mi frughi il cielo e le mie stelle vuoi prendere
le mie bugie comprendere,
la mia ambiguità...
non mi salvare ma...credimi
e gioca con le immagini
sfogliate incomprensibili oscure anche per me...
non mi strappare via le maschere,
gli intrighi miei ridicoli
che sono indispensabili
per la ricerca della verità!
Non ti fermare ma... Prendimi, giochiamo con le immagini... coi sogni incomprensibili, la nostra ambiguità... non ci fermiamo, dai... seguimi, saremo lucciole imprendibili... più veri, dolci e fragili, in luce d'ombra, lampi e oscurità...
solo noi ....

L'ingegno é ravvisabile dagli occhi dell'attore...

Il vuoto dello spazio vincolante..



Il futuro del passato é il presente..

IL FUTURO APPARTIENE A COLORO CHE CREDONO ALLA BELLEZZA DEI PROPRI SOGNI ( Roosvelt)

01 marzo 2012

Mille anime cadauno...

..ad ogni "salvatore" di talenti..

26 febbraio 2012

Il pragmatismo delle tre sfere..

..osservare la tracciabilità delle linee..

Guardati le spalle nello specchio del riflesso..

..forse riuscirai a vedere l'inguardabile peso del nulla..

25 febbraio 2012

Contemplare..

..il luogo da qualche parte sarà..

In riporto dei crociati..

..nessuno divida ciò che Dio ha unito..

Il "gioco reale" nella corte ..

Gemelli

Riunire le pietre sparse, lavorare con la squadra ed il compasso per rimetterle nell'ordine regolare, cercare la linea del meridiano che va da Oriente a Occidente, poi guardando dal Sud al Nord, infine in tutti i sensi per ottenere la soluzione cercata, facendo sosta davanti alle quattordici pietre marcate con una croce. Il cerchio era l'anello e corona, ed esso era il diadema di questa Regina del castello (Le serpent rouge).

19 febbraio 2012

Il tempo muta sempre l'orizzonte..

..in ogni attimo della sua vita..

Bé?

..un gregge? Va bé..

L'ascesa della divisione..

..del popolo in varie etnie ed altrettante  lingue  incomprensibili tra loro..

Spoliavit crucis..

..e investito della nostra incredulità..  

Iniziare alla scelta..


La "punteggiatura"..

Ruolo di spicco....

..chi vede la foto nota subito la bellezza dei papaveri, chi la guarda ne apprezza  il contrasto naturalistico, chi la osserva attentamente pensa solo alla farina..

18 febbraio 2012

L'espressione scolorita dei "quotidiani"..

..in una perenne materialità..

L'espressione dei colori..

..in una fugace immaginazione..


Superficialmente veritiera..

..vivere nell'epidermide della terra non significa essere "terrestre" con la T maiuscola..

Con fusione umana..

..in vista da tutti, o quasi..
Foto: Filiberto Caponi

Una fede rocciosa..

..fermamente impassibile fino alla fine dell'attesa,

Marte dì con equiparazione (20:04)

Già era 'l sole a l'orizzonte giunto lo cui meridian cerchio coverchia Ierusalèm col suo più alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov'i' era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance. Noi eravam lunghesso mare ancora, come gente che pensa a suo cammino, che va col cuore e col corpo dimora. Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino, per li grossi vapor Marte rosseggia giù nel ponente sovra 'l suol marino, cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia, un lume per lo mar venir sì ratto, che 'l muover suo nessun volar pareggia. D. C. - Purgatorio, Canto II, Versi 1 - 18


Impossibile far tacere il silenzio..

14 febbraio 2012

Prospettiva pragmatica..

..logicamente la metà é intera..





Asserragliati in difesa delle proprie idee..

..e contro quelle degli altri..

Costruttori e reggenti di muri d'identità..

..inguardabili dai loro stessi occhi..

Ariete svelato..

Segno di fuoco. Maschile. Cardinale.
Marte è il suo pianeta. (Si dice che un pianeta è “Maestro” di un segno o che lo “governa”). Il Sole è in esaltazione in questo segno. Venere è in esilio.
Dei tre segni di fuoco, l’Ariete è quello più spettacolare, irruente, inarrestabile, divora con ardore e senza discriminazione tutto quello che trova sul suo passaggio. Fuoco creatore che si stabilizza nel Leone per disperdersi nel Sagittario.
Maschile, è un segno d’azione. All’immagine dell’animale, l’Ariete è un capo e dirige il gregge, è un condottiero.
Cardinale, l’Ariete inizia le cose, ha il senso dell’iniziativa, prende la sua vita in mano, orienta la sua volontà verso l’avvenire.
Temperamento sanguino, collerico, impulsivo, l’Ariete ha bisogno di comandare, di esercitare la sua autorità. Attivo, impulsivo, combattivo, l’Ariete utilizza il suo istinto, il suo “fiuto” per agire, ma purtroppo è soggetto ai colpi di testa, il suo più grosso difetto… molto emotivo, non sa trattenere la sua ira e le sue collere sono terribili, ma spariscono in poco tempo. Non conosce il rancore. Molto sincero, franco, diretto, l’Ariete ha il senso innato dell’onore e il rispetto della parola data, un vero cavaliere senza macchia e senza paura.
Guarda il viso del tipico Ariete: il suo profilo è ovino, naso aquilino, labbro superiore sporgente. Il suo corpo è muscoloso, pronto all’azione. Di solito la sua capellatura è folta e rigogliosa.
Il suo entusiasmo trascina, il suo coraggio è oggetto di ammirazione. Ma direi che il suo coraggio è dovuto più alla sua straordinaria energia, a questa volontà nell’azione, alla fiducia che ha in sé, che a una forza interiore. Perché, reattivo, il più delle volte si lancia nel pericolo senza neanche esserne consapevole. Le sue reazioni sono forti e immediati, a volte violenti.
Spirito indipendente, non sopporta di essere costretto, di essere legato, di essere rinchiuso. Indisciplinato, amante della libertà, vive nella spontaneità e passa da un desiderio all’altro. E’ uno che ama la vita! E’ anche un individuo che stressa gli altri con la sua instabilità di umore. E’ gioioso? Tutti devono esserlo. E’ arrabbiato? Non capisce perché gli altri stanno scherzando. Ha voglia di muoversi? Sveglia tutti perché non capisce che abbiano sonno. Posso dire che è un grande egoista? Non è paziente, lo avrai già capito… se ci vuole troppo tempo per ottenere quello che desidera ardentemente, o se lo prende senza aspettare il permesso o abbandona l’attesa, poiché nel frattempo il suo entusiasmo si è spento.
Questo segno è molto generoso! Non hai una camicia? Non ti preoccupare, il tuo amico Ariete ti darà la sua… perché non prende il tempo di pensare. Infatti la sua generosità è dovuta a questo suo gesto sempre spontaneo: non pensa, agisce. Quando poi si ritrova senza camicia e che ha freddo, realizza che poteva darne solo la metà. E’ sempre esagerato!
Ho detto che inizia le cose, è vero inizia tante cose, ma alcune non le porta a termine. E’ invogliato da tutto quello che attiva il suo entusiasmo. E’ molto curioso e ama sperimentare le cose nuove. Per questo motivo tanti pionieri, novatori, precursori sono nati sotto il segno dell’Ariete. Spesso la sua attività è anche disinteressata. L’Ariete non è venale.
L’intelligenza dell’Ariete è brillante e può anche essere geniale. La sua mente, rapida, afferra subito l’argomento ma, purtroppo, a volte non approfondisce, non analizza e rischia di commettere degli errori stupidi… per distrazione. Se l’Ariete non mette subito in pratica le sue idee geniali, non è più in grado di realizzarle l’entusiasmo passato.
L’Ariete è un creativo, un artista. Il lato geniale della sua intelligenza alleata dell’istinto e a questa sensibilità fatta di intuito lo rende creativo. l’Ariete non ha rivali.
Immagino che hai già capito come questo individuo vive l’amore! E’ sempre innamorato… colpi di fulmine naturalmente. Appassionato, prende fuoco e parte alla conquista dell’oggetto dei suoi desideri senza nemmeno dubitare della riuscita della sua impresa. La donna, non ha la pazienza di aspettare il corteggiamento e parte lei all’attacco… L’Ariete non è romantico!
Ad ogni segno zodiacale corrisponde una parte del corpo. Indovina qual è quella dell’Ariete?
Si, è ovvio: la testa. La testa e tutti gli organi che si trovano nella testa, cioè il cervello, gli occhi, le orecchie, il naso e tutte le connessioni tra loro, anche il viso...

Vivere in un luogo comune..

..fa stare bene..

13 febbraio 2012

La valenza delle gesta..

..al servizio di Dio nel progetto universale che coinvolge il destino del Suo popolo e dell'umanità intera; la sua tenacia nel portare avanti la sua missione, lo porta a "vivere" la morte in quel di Dachau.. "Esiliato" dai suoi stessi superiori, isolato dalla "sapienza" comune di quel tempo, Giovanni Palatucci riesce a vincere l'umana ritrosia di sottrarsi al proprio dovere di cittadino del mondo. Un Poliziotto contro la più  grande ingiustizia messa in essere dall'uomo sulla terra. Beati sono coloro che hanno "saggiato" il suo aiuto.  

12 febbraio 2012

Sapiente mente..

«da l'alto primipilo, faccia li miei concetti bene espressi». E seguitai: «Come 'l verace stilo ne scrisse, padre, del tuo caro frate che mise teco Roma nel buon filo, fede è sustanza di cose sperate e argomento de le non parventi; e questa pare a me sua quiditate». Allora udi': «Dirittamente senti, se bene intendi perché la ripuose tra le sustanze, e poi tra li argomenti». E io appresso: «Le profonde cose che mi largiscon qui la lor parvenza, a li occhi di là giù son sì ascose, che l'esser loro v'è in sola credenza, sopra la qual si fonda l'alta spene; e però di sustanza prende intenza. E da questa credenza ci convene silogizzar, sanz'avere altra vista: però intenza d'argomento tene». Allora udi' : «Se quantunque s'acquista giù per dottrina, fosse così 'nteso, non lì avria loco ingegno di sofista». D. C. - Paradiso, Canto XXIV, Versi 58 - 81

All'Interno dell'Interno.. PER NON DIMENTICARE!

" Allarme Scordato ".. Questo post l'ho pubblicato diverse volte, ogni 14 febbraio , poi a marzo, poi a novembre e forse lo ...