Qual'è la differenza tra l'intelligente e il furbo? L'intelligente sa che il furbo vive di "ignoranza conviviale" ed ingenuità, il furbo invece non sa che l'intelligente sa...
26 dicembre 2011
21 dicembre 2011
17 dicembre 2011
Oltre il senso apparente..
14 dicembre 2011
11 dicembre 2011
07 dicembre 2011
Innegabile realtà..
Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur come se tutto movesse seco di necessitate. Se così fosse, in voi fora distrutto libero arbitrio, e non fora giustizia per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, lume v'è dato a bene e a malizia, e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica. A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura. Però, se 'l mondo presente disvia, in voi è la cagione, in voi si cheggia; e io te ne sarò or vera spia. Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia, l'anima semplicetta che sa nulla, salvo che, mossa da lieto fattore, volontier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore; quivi s'inganna, e dietro ad esso corre, se guida o fren non torce suo amore. Onde convenne legge per fren porre; convenne rege aver che discernesse de la vera cittade almen la torre. Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? Nullo, però che 'l pastor che procede, rugumar può, ma non ha l'unghie fesse; per che la gente, che sua guida vede pur a quel ben fedire ond'ella è ghiotta, di quel si pasce, e più oltre non chiede. Ben puoi veder che la mala condotta è la cagion che 'l mondo ha fatto reo, e non natura che 'n voi sia corrotta. Soleva Roma, che 'l buon mondo feo, due soli aver, che l'una e l'altra strada facean vedere, e del mondo e di Deo. L'un l'altro ha spento; ed è giunta la spada col pasturale, e l'un con l'altro insieme per viva forza mal convien che vada; però che, giunti, l'un l'altro non teme: se non mi credi, pon mente a la spiga, ch'ogn'erba si conosce per lo seme. D. C. - Purgatorio, Canto XVI, Versi 67 - 114
28 novembre 2011
15 novembre 2011
12 novembre 2011
06 novembre 2011
Fuochino..
Questo Amico, come posso presentarvelo? Il suo nome resterà un mistero, ma il suo numero è quello di un sigillo celebre. Come descrivervelo? Forse come il navigatore dell'arca imperitura, impassibile come una colonna sulla sua roccia bianca, che guarda verso il mezzogiorno, al di là della roccia nera. (Il serpente rosso)
03 novembre 2011
01 novembre 2011
31 ottobre 2011
Alienazione terrestre..
"E vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli? Ma nessuno, né in cielo né in terra o sotto di essa, era in grado di aprire o leggere il libro" (Apocalisse 5:2-3)
"Questo nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi di coloro che sono in cielo e in terra e sotto terra" (Fil 2, 10-11)
30 ottobre 2011
29 ottobre 2011
28 ottobre 2011
27 ottobre 2011
La mela senza frutto..
Cosa faceva il serpente nell'Eden? Cosa rappresenta? Cosa vuol dire -Dubbio-? Che significa -Peccato-? Perchè il serpente? L'uomo fu creato dalla terra, perchè la donna con una sua costola? Chi siamo per essere? La verità può essere messa in dubbio? Madre terra rivendica ciò che le appartiene, ma la luna le ricorda di non oltrepassare il limite naturale dei suoi "occhi" (SL)
26 ottobre 2011
25 ottobre 2011
24 ottobre 2011
23 ottobre 2011
22 ottobre 2011
Resurréxit, sicut dixit!
..La lapide commemorativa, posta all’interno della cappella di San Carlo Borromeo (navata destra) e dove si trova il sudario, narra l’origine della stessa, intitolata appunto a San Carlo. Sull’altare, in legno intagliato, è posto un dipinto a olio con San Carlo Borromeo inginocchiato dinnanzi all’altare, di arte marattesca del secolo XVII; sulla cimasa una piccola tela di scuola romana, della stessa epoca, con Maria che guarda la Sindone.
Già da tempo San Carlo Borremeo sembra osservare il luogo dove un giorno sarebbe stata posta la copia della Sindone di Torino; "Dio cede il posto ai suoi fedeli servitori e si dona alla loro fervente, sincera e continua adorazione" (M)
20 ottobre 2011
Ordine universale..
Guardando nel suo Figlio con l'Amore che l'uno e l'altro etternalmente spira, lo primo e ineffabile Valore quanto per mente e per loco si gira con tant'ordine fé, ch'esser non puote sanza gustar di lui chi ciò rimira. Leva dunque, lettore, a l'alte rote meco la vista, dritto a quella parte dove l'un moto e l'altro si percuote; e lì comincia a vagheggiar ne l'arte di quel maestro che dentro a sé l'ama, tanto che mai da lei l'occhio non parte. Vedi come da indi si dirama l'oblico cerchio che i pianeti porta, per sodisfare al mondo che li chiama. Che se la strada lor non fosse torta, molta virtù nel ciel sarebbe in vano, e quasi ogne potenza qua giù morta; e se dal dritto più o men lontano fosse 'l partire, assai sarebbe manco e giù e sù de l'ordine mondano. Or ti riman, lettor, sovra 'l tuo banco, dietro pensando a ciò che si preliba, s'esser vuoi lieto assai prima che stanco. Messo t'ho innanzi: omai per te ti ciba; ché a sé torce tutta la mia cura quella materia ond'io son fatto scriba. D. C. - Paradiso, Canto X, Versi 1 - 27
19 ottobre 2011
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All'Interno dell'Interno.. PER NON DIMENTICARE!
" Allarme Scordato ".. Questo post l'ho pubblicato diverse volte, ogni 14 febbraio , poi a marzo, poi a novembre e forse lo ...
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Le parole rivelano il cuore Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutt...