Leggi lentamente... in silenzio! Leggi e vedrai... e saprai ciò che tutti pensano di te... Ci sono almeno 5 persone in questo mondo che ti amano al punto di morire per te. Ci sono almeno 15 persone che ti amano in un certo modo. La sola ragione per la quale una persona ti odia, è perché vuole essere come te.. Un tuo sorriso fa gioire qualcuno che non ti ama. Tutte le notti, qualcuno pensa a te prima di dormire. Rappresenti il mondo per qualcuno. Se non fosse per te, qualcuno non potrebbe vivere. Sei Speciale ed Unico e la persona di cui ignori l'esistenza ti ama. Quando commetti la più grande sciocchezza, qualcosa di bene proviene da questa. Quando pensi che il mondo ti volta le spalle, osserva bene: sei soprattutto tu che volti le spalle al mondo!!! Quando pensi che tu non hai una possibilità quando non possiedi ciò che vuoi, probabilmente tu non lo avrai. Se credi in te, probabilmente, presto o tardi, tu lo avrai. Ricordati sempre dei complimenti che ricevi. Dimentica le osservazioni cattive. Dì sempre alla gente ciò che consideri a proposito di loro, ti sentirai meglio quando lo sapranno. Nessuno merita le tue lacrime e i tuoi pianti, e colui che li merita veramente non ti farà mai piangere. Se hai un migliore amico, prendi tempo per dirgli ciò che rappresenta per te. Invia questa lettera a tutte le persone che apprezzi, compresa chi te l'ha inviata. Se lo farai, illuminerai il giorno di qualcuno e forse cambierai la sua prospettiva di vita al meglio. Si dice che si prende un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per amarla, ma si ha in seguito bisogno di tutta una vita per dimenticarla. (…da internet)
Qual'è la differenza tra l'intelligente e il furbo? L'intelligente sa che il furbo vive di "ignoranza conviviale" ed ingenuità, il furbo invece non sa che l'intelligente sa...
27 novembre 2009
Guida negli oceani delle convinzioni...
O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, ché forse, perdendo me, rimarreste smarriti. L'acqua ch'io prendo già mai non si corse; Minerva spira, e conducemi Appollo, e nove Muse mi dimostran l'Orse. Voialtri pochi che drizzaste il collo per tempo al pan de li angeli, del quale vivesi qui ma non sen vien satollo, metter potete ben per l'alto sale vostro navigio, servando mio solco dinanzi a l'acqua che ritorna equale.
Que' gloriosi che passaro al Colco non s'ammiraron come voi farete, quando Iasón vider fatto bifolco. La concreata e perpetua sete del deiforme regno cen portava veloci quasi come 'l ciel vedete. D. C. - Paradiso, Canto II, Versi 1 - 21
26 novembre 2009
Fronzoli di "grande" importanza...
Certo un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Né noi lo percepiamo più qual esso è, ma così, quasi animato dalle immagini che suscita in noi o che le nostre abitudini vi associano. Nell'oggetto, insomma, noi amiamo quel che vi mettiamo di noi, l'accordo, l'armonia che stabiliamo tra esso e noi, l'anima che esso acquista per noi soltanto e che è formata dai nostri ricordi. (Pirandello)
Scontro finale
“Io porrò inimicizie tra te e la donna tra la tua stirpe e la sua stirpe. Questa ti schiaccerà la testa”... Ecco l’annunzio, fatto nel libro del Genesi (3,15), dell’ostilità tra la Madonna e il diavolo. Commenta S. Luigi Maria da Montfort: “Dio ha fatto e preparato una sola ma irriconciliabile inimicizia, che durerà ed anzi crescerà sino alla fine: l’inimicizia tra Maria, sua degna Madre, e il diavolo, tra i figli e servi della Vergine santa e i figli e seguaci di Lucifero”. Questa inimicizia attraversa tutta la storia dell’umanità, e arriva fino ai giorni nostri quando, per dirla con l’allora cardinale Karol Wojtyla, “ci troviamo di fronte al più grande combattimento che l’umanità abbia mai visto. Siamo oggi davanti alla lotta finale tra la Chiesa e l’anti-Chiesa, tra il Vangelo e l’anti-Vangelo”. E noi, abbiamo capito che siamo in lotta? Sembra proprio di no. Il futuro Papa Giovanni Paolo II rilevava poi con amarezza: “Non penso che la comunità cristiana l’abbia compreso totalmente”... Eppure, dall’esito di questa battaglia dipende non solo la nostra salvezza spirituale ma il destino della Chiesa. Siamo preparati ad affrontare questa battaglia? Sappiamo come si è sviluppata lungo la storia? Comprendiamo come essa si presenta ai giorni nostri? Se non siamo preparati, se non sappiamo e non comprendiamo, rischiamo di essere travolti come foglie secche in una tromba d’aria... Per aiutare i cattolici di oggi a comprendere, e quindi a prepararsi per questa grande sfida, è stata curata la riedizione di un libro ritenuto dal cardinale Eugenio Tisserant, allora Decano del Sacro Collegio, “della più alta importanza per i tempi che viviamo”. ( http://www.lucisullest.it )
Il coraggio di affrontare la "prova"...
Così sen va, e quivi m'abbandona lo dolce padre, e io rimagno in forse, che sì e no nel capo mi tenciona. Udir non potti quello ch'a lor porse; ma ei non stette là con essi guari, che ciascun dentro a pruova si ricorse. Chiuser le porte que' nostri avversari nel petto al mio segnor, che fuor rimase, e rivolsesi a me con passi rari. Li occhi a la terra e le ciglia avea rase d'ogne baldanza, e dicea ne' sospiri: «Chi m'ha negate le dolenti case!». E a me disse: «Tu, perch'io m'adiri,
non sbigottir, ch'io vincerò la prova, qual ch'a la difension dentro s'aggiri.
Questa lor tracotanza non è nova; ché già l'usaro a men segreta porta, la qual sanza serrame ancor si trova. Sovr'essa vedestù la scritta morta: e già di qua da lei discende l'erta, passando per li cerchi sanza scorta, tal che per lui ne fia la terra aperta». D. C. - Inferno, Canto VIII, Versi 109 - 130
17 novembre 2009
Un "tiro" da tre punti.
12 novembre 2009
Il piacere della vita...
“L’origine del mondo”, il celebre quadro di Gustave Courbet (1819-1877) conservato al Museo d’Orsay di Parigi, rappresenterebbe il ventre di Eva, madre di tutti gli uomini. Questa è l’interpretazione che Thierry Savatier, storico dell’arte francese, ha dato nel suo libro “Courbet e l’origine del mondo. Storia di un quadro scandaloso”, dopo circa un decennio di studi. Certo, dopo tanti anni di ricerca forse ci si aspettava di più, ma tant’è, così son fatti alcuni studiosi. L’origine e la storia del quadro sono abbastanza avvincenti: fu realizzato nel 1866, ma allora fu considerato scandaloso. Non che mancassero le rappresentazioni di nudi nei quadri del tempo, ma Courbet aveva scelto una prospettiva piuttosto esplicita, dove i dettagli non mancavano. Da subito ci si interrogò su chi fosse la proprietaria di siffatto ventre, e pare che l’artista si sia ispirato a una foto di una giovinetta francese che frequentava. Pensando a Eva? Chissà… Il quadro circolò in diverse gallerie finché, dopo diverse peripezie, capitò nelle mani dello psicoanalista Jacques Lacan, che, data la sua professione, probabilmente riusciva a vedere nel quadro ben più di quello che veniva rappresentato…
07 novembre 2009
06 novembre 2009
Macchie di Rorschach
Un giorno d’estate molto afoso, un “ragazzo” fu chiamato da una struttura sanitaria pubblica a visita medica psichiatrica, per capire se avesse o meno riacquistato i requisiti psicofisici per poter ritornare al proprio lavoro. Fece diverse visite, poi, l'ultimo giorno ne dovette affrontare una nella quale gli facevano vedere delle macchie. In queste avrebbe dovuto vedere altre immagini riguardanti qualsiasi cosa, animali, oggetti ecc.. . La psichiatra incaricata, gli pose davanti la prima delle dieci macchie previste. Lui la guarda attentamente e, dopo un pò dice: mi scusi Dott.ssa ma io non riesco a vederci relativamente niente. Ma dai, fa la dott.ssa, guarda meglio, vedrai sicuramente qualcosa. Il ragazzo riguarda e con aria sufficiente fa: Dott.ssa, mi scusi io continuo a non vedere nulla ma, se proprio insiste, la forma della macchia e, anche del suo interno si accosta molto alla forma di una farfalla. La Dott.ssa, indispettita, gli fa vedere le altre nove in successione e la risposta fu sempre quella: farfalla! Va bene può andare disse con freddezza la psichiatra. Il ragazzo si alzò e, mentre stava per oltrepassare la porta d’uscita, si girò con calma e disse: Dott.ssa mi scusi, anche se fa caldo, forse è il caso di chiudere le finestre. E perché? Risponse la luminaria. Se le tiene aperte di sicuro le farfalle se ne voleranno via! E poi se ne andò senza guardarla. A proposito, il "ragazzo" fu di nuovo scartato, perchè non aveva notato nelle estremità, delle figure simili a "felini" nonchè la figura del "corpetto" di donna, l'appendiabiti ecc... . Saputo questo il ragazzo sorrise e pensò: secondo me ha ragione Pino Daniele: i sò pazz i sò pazz, nù mme scassat'ù cazz! ...
Il "segreto" dell'accesso fantastico
Chi può decriptare le incisioni alchemiche della porta "magica" ? Cosa rappresentano le due statue poste ai suoi lati? Come si può oltrepassarne la soglia? Cosa si cela "oltre" l'uscio? Da quì si entra o si esce? Da quì si inizia o si finisce? Chissà, forse un giorno si saprà. A primo acchitto, cosa ci "colpisce" di più in quest'opera? Sicuramente il fatto che la nostra fantasia elabora con "coraggio" ogni possibile interpretazione e/o soluzione, senza fare i conti con l'aspetto razionale della nostra mente che ha paura dell'ignoto!
La "maturità" dell'amore
05 novembre 2009
Risposta dal terzo mondo
Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur come se tutto
movesse seco di necessitate. Se così fosse, in voi fora distrutto libero arbitrio, e non fora giustizia per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, lume v'è dato a bene e a malizia, e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica. A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura. Però, se 'l mondo presente disvia, in voi è la cagione, in voi si cheggia; e io te ne sarò or vera spia. E poi, tra di loro: questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita è tanto bassa, che 'nvidiosi son d'ogne altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». D. C. - Purgatorio, Canto XVI, Versi 67 – 84 e Inferno, Canto III, Versi 46 – 51
04 novembre 2009
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All'Interno dell'Interno.. PER NON DIMENTICARE!
" Allarme Scordato ".. Questo post l'ho pubblicato diverse volte, ogni 14 febbraio , poi a marzo, poi a novembre e forse lo ...
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La bellezza, il sorriso, la lucentezza, la cura, i colori, gli occhi, le perle, tutto nell'insieme rappresenta la bontà, il benessere, l...
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Questo quadro nasce dalla voglia di dimostrare che non siamo finiti, laddove sembrava che tutto dovesse andare per forza di cose storto; al...
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Chi riesce a raggiungere il fiore difficilmente torna indietro. Teseo per trovare il minotauro e uscire ha avuto bisogno dell'intelligen...
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Le parole rivelano il cuore Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutt...
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Io vidi un, fatto a guisa di leuto, pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto. La grave i...